Il tecnico italo-brasiliano rimane in pole position per sostituire Allegri alla guida della Juventus
Si sta per concludere definitivamente la seconda avventura bianconera di Massimiliano Allegri. L’allenatore sta per affrontare le ultime partite ufficiali da tecnico della Juventus, prima del divorzio programmato dal club per fine stagione.
Come raccontato da settimane su Calciomercato.it, la gestione dell’allenatore toscano si è lentamente sgretolata, colpita in particolar modo da un inizio 2024 da incubo. Un rendimento negativo che ha fatto scivolare la Juve al terzo posto in classifica dopo aver lottato per la prima parte di stagione per lo Scudetto e che ha definitivamente convinto John Elkann a rompere con il passato. Chi conosce il numero uno di Stellantis è Giovanni Cobolli Gigli, intervenuto in diretta su TV Play.
L’ex presidente bianconero ha per prima cosa promosso il nome di Thiago Motta come principale candidato: “E’ un giovane allenatore che sta sicuramente facendo bene e sta ottenendo molto da una squadra valida come il Bologna. E’ un ragazzo che può preso da una squadra che deve rilanciarsi, come la Juventus, con un numero di giocatori giovani gestiti da persone capaci. Detto tutto ciò sono sempre stato un Allegriano, perché Max mi piaceva come allenatore anche se il gioco effettivamente non è mai stato sfavillante, come il gioco che ci aspetteremmo dalla Juve”.
Nonostante il grande apprezzamento, Cobolli Gigli ha riconosciuto le difficoltà affrontate da Allegri: “Situazione un po’ compromessa da questo questo periodo lungo di risultati non positivi. Quando mi muovo e incontro delle persone sento giudizi non positivi sul futuro di Allegri alla Juventus. E mi sembra di capire dall’atteggiamento della dirigenza e del suo maggiore azionista. Se si deve leggere tra le righe quello che è stato scritto nel comunicato di Exor, sembra che ci sia stato un cambiamento di atteggiamento. Allegri è rimasto trascurato in quelle righe. C’è una celebrazione importante di Giuntoli, ma sembra che la ruota sia un po’ girata e che le mutevoli idee degli azionisti di maggioranza si siano posizionati su posizione di rinuncia ad Allegri”.
Cobolli Gigli, infine, ha commentato le critiche ricevute da Allegri nell’ultima stagione, a volte forse eccessiva.
Così l’ex presidente della Juve: “Il calcio, e nello specifico quello italiano, è ingrato. Se vinci una partita sei bravissimo, se perdi una partita sei una scarpa. E’ il destino della Juventus, che ha infilato un filotto negativo e i tifosi, da quello che ho percepito io, non amano il gioco di Allegri e ritengono che abbia fatto il suo tempo. C’è ingratitudine. Allegri viene da una stagione come quella dell’anno scorso in cui è arrivato 3°, tenendo in mano la squadra da solo con tutto il marasma che c’era per il processo sportivo. Dopodiché ha iniziato bene, c’eravamo illusi da tifosi che la Juve potesse correre con l’Inter per lo Scudetto. La delusione è stata pesantissima e l’ingratitudine che c’è in Italia nel mondo del calcio ha trovato il responsabile in Allegri. Sicuramente non è riuscito ad agire sulla squadra come l’anno scorso, però lui non è l’unico responsabile di questa situazione negativa della Juventus. Però bisogna anche dire che la Juve deve vincere, non basta pareggiare contro il Torino. Non basta fare i primi 40 minuti giocando un bel gioco e poi un secondo tempo col rischio di subire gol”.
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