Il punto in casa Milan dopo il ko contro la Roma: dalla posizione di Stefano Pioli al futuro di diversi calciatori. Intervista esclusiva a Stefano Scacchi
E’ tempo di bilanci in casa Milan. L’eliminazione dall’Europa League è un punto di non ritorno per la squadra rossonera, che di fatto ha fallito tutti i propri obiettivi e la qualificazione in Champions non può certo bastare per vedere il bicchiere mezzo pieno.
C’è delusione tra i tifosi e il primo a pagare sarà Stefano Pioli, il comandante che ha visto naufragare la propria nave ieri all’Olimpico. Per fare il punto della situazione, Calciomercato.it ha contattato in esclusiva Stefano Scacchi, giornalista di Tuttosport e La Stampa, che segue da vicino il club rossonero.
“La doppia sfida contro la Roma è stata la fotografia della stagione – afferma subito il collega -. Il Milan ha un po’ fallito gli appuntamenti fondamentali, era uscito dalla Coppa Italia, ha perso malamente il derby contro l’Inter ed è uscito dalla Champions. L’eliminazione per mano dei giallorossi ha tolto anche la consolazione nel vedere Psg e Borussia Dortmund accedere in semifinale. Va detto però una cosa: si è sempre parlato del rigore dato al Psg contro il Newcastle che è stato un rimpianto per il Milan. E’ vero, ma senza quel rigore sarebbero passati gli inglesi, che non avrebbero giocato in maniera scriteriata il secondo tempo con i rossoneri e il Milan sarebbe finito quarto. Spesso si fanno dei processi auto-consolatori in casa Milan che non capisco. Vengono così attutiti dei giudizi, che spesso non sono corretti”.
Leao – “Lo scorso anno era stato devastante contro il Napoli. Nelle due partite contro la Roma è stato un fantasma, molto della qualificazione è passato dal portoghese. E’ un dato di fatto che un conto è avere Maldini, una leggenda al tuo fianco, e un conto è avere un tuo ex compagno, Ibra, nonostante il carisma enorme. Senza dire che in sei mesi non c’è stato nessuno. E’ incomprensibile non averlo sostituito.
Inevitabilmente si parla del futuro di Stefano Pioli, ormai al capolinea: “Le proprietà americane hanno una tendenza ad esonerare meno rispetto a quelle italiane – prosegue Scacchi -. Hanno introdotto una visione più a lungo termine che secondo me è buono per il nostro calcio. Thiago Motta quando è stato cercato non era chiaramente libero e si sarebbe dovuto aspettare giugno dando, comunque, spazio ad altri club di provarci, ora è nettamente in vantaggio la Juve. C’è quasi una forma di patto tra le parti.
Addio praticamente certo – “La proprietà non penso abbia fatto male a tenere Pioli, perché ha sempre dimostrato una grande forza di reazione. Ora è abbastanza difficile pensare che possa essere confermato. Più di così non può cambiare nulla, può al massimo impedire all’Inter di vincere la seconda stella, ma non può certo essere un obiettivo stagionale. Pioli può difendere il secondo posto, ma ora come ora il ciclo di Pioli al Milan è sicuramente terminato”.
Il Milan è dunque pronto a ripartire da una nuova guida: “Le indiscrezioni erano legate a Thiago Motta. Conte a me non sembra una possibilità . Su di lui c’è il Napoli, ma non lo convince ancora ed è attento a valutare offerte estere. Per i rossoneri non scarterei le ipotesi Lopetegui e Gallardo , ma non trascurerei la possibilità di una promozione di Ignazio Abate, vista la sua grande amicizia con Ibrahimovic. Faccio notare, d’altronde, che l’Under23 probabilmente verrà affidata a Bonera, a me questa scelta di non farla allenare ad Abate lascia il dubbio che alla fine possa essere promosso in prima squadra. Abate ha portato il Milan nella Finale Four di Youth League e non è poco. Potrebbe essere una possibilità ”.
Con Stefano Scacchi si è parlato poi della sempre più certa partenza di Olivier Giroud. Senza francese il Milan perde non solo un centravanti da tanti gol, ma soprattutto un grande leader
“La partenza di Giroud da questo punto di vista è devastante – afferma il giornalista -. Olivier ha sempre risposto nelle partite importanti, tranne in questa e probabilmente ha capito che è meglio lasciare adesso e trasferirsi in America. E’ una persona estremamente intelligente, mi ricorda un po’ Pirlo che lasciò la Juve quando era ancora a buoni livelli. Olivier ha un’intelligenza sportiva strepitosa e di una positività unica, che ti cambiano il gruppo. Non sarà facile sostituirlo, può arrivare anche un centravanti forte come lui, ma un personaggio che ha vinto ovunque, con una personalità rara sarà complicato trovarlo”.
Giocatori capaci di raccogliere la sua eredità a livello di leadership: “Forse Tomori può farlo – prosegue il giornalista -. Il Milan ha perso diversi leader, prima Kessie, poi anche Sandro Tonali. Resta comunque centrale come figura significativa Calabria e sta emergendo quella di Gabbia, ma non si può paragonare ad uno come Giroud. Maignan? Il suo processo di crescita mi pare si sia interrotto  poi è uno di quei calciatori che ha avvertito il cambio di dirigenza. Molti giocatori non hanno capito l’addio di Maldini, anche Theo Hernandez è uno di questi. D’altronde nessuno ci ha ancora spiegato bene perché è stato mandati via lui e Massara”.
Futuro in bilico per i campioni rossoneri – “Il portiere non ha giocato in maniera strepitosa e questo sicuramente allontana il suo addio. Discorso simile per il Theo e Leao, che non hanno fatto stagioni trascendentali, anche se sicuramente avranno mercato”.
Parlando di mercato, impossibile non affrontare il discorso punta. Il Milan deve trovare l’erede di Giroud anche in campo: “Sono tanti i nomi che si fanno, Zirkzee è fortissimo ma non sono quanto sia perfetto per il gioco del Milan, che utilizza il centravanti in maniera diversa rispetto al Bologna. I rossoneri vanno tanto in verticale. L’olandese è fortissimo, ma il suo futuro potrebbe dipendere da quello di Motta. Per quello che mi risulta il Milan aveva sondato il tecnico anche per poter essere una mossa per avvicinare Zirkzee”
Alternative a Zirkzee – “Il Milan ha seguito Boniface. Penso sia un buon giocatore, ma i rossoneri dovevano muoversi prima, doveva prenderlo lo scorso anno, che aveva fatto bene all’Union Saint-Gilloise. Discorso simile per Guirassy e Gyokeres. Una squadra del livello del Milan ha bisogno di un colpo da 50-60 milioni di euro più che tanti da 20/25 milioni. Lo scorso anno, ad esempio, non doveva farsi scappare Milinkovic-Savic e il risultato è che nelle partite decisive ti mancano quei giocatori lì che decidono le partite”.
Nome nuovo per l’attacco, un centravanti da rilanciare – “Timo Werner può essere un’idea, ha caratteristiche simili a Giroud. Ha capacità di giocare di sponda e ha una certa esperienza a certi livelli. Fa giocare bene gli altri, ma ci sono chiaramente dei dubbi viste le ultime stagioni non proprio positive.”
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