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Inter, Mazzola tra derby e scudetto: “Inzaghi alla Ferguson. Lautaro non si tocca” | ESCLUSIVO

Il derby tra Milan e Inter può consegnare scudetto e seconda stella alla squadra di Inzaghi: Sandro Mazzola, leggenda nerazzurra, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Calciomercato.it 

Praticamente come una finale. Un primo match point scudetto, proprio davanti agli acerrimi rivali cittadini. Manca ormai un ultimo step all’Inter per conquistare il tricolore e fregiarsi della seconda stella.

Inter: intervista Mazzola
Sandro Mazzola (LaPresse) – Calciomercato.it

Vincerlo poi al cospetto dei cugini del Milan avrebbe certamente una soddisfazione doppia per la squadra di Inzaghi e il popolo nerazzurro, dopo una cavalcata entusiasmante e senza rivali in campionato. E chi meglio di Sandro Mazzola, leggenda dell’Inter e protagonista della prima stella della ‘Beneamata’, può raccontarci in esclusiva ai microfoni di Calciomercato.it le sensazioni in casa interista a poche ore dal decisivo derby della Madonnina. L’ex capitano e bandiera dei nerazzurri è stato ospite anche ad Appiano Gentile qualche giorno fa per seguire gli allenamenti e incontrare il gruppo di Inzaghi: “Mi hanno fatto un’ottima impressione, erano tutti belli carichi per questo finale di campionato che speriamo ci porti qualcosa di entusiasmante. Andavano a mille in allenamento, sono molto fiducioso – esordisce Mazzola nell’intervista alla nostra redazione – Prima però non parlo di scudetto, non lo faccio mai quando ci sono queste partite importanti e specialmente contro ‘quelli là’ del Milan (sorride, ndr). Le sensazioni comunque sono buone, ho fiducia nei giocatori e in Inzaghi”.

Mazzola tesse le lodi proprio di Simone Inzaghi come uomo chiave per lo scudetto, augurandosi un imminente rinnovo del contratto con la società di Zhang: “Ci sono stanti ottimi giocatori, tanti campioni nella rosa dell’Inter. Però secondo me la vera forza di questa squadra è il gruppo. Inzaghi sta facendo un ottimo lavoro, lo reputo attualmente uno degli migliori allenatori sulla piazza. Sta dimostrando quando vale, nonostante le perplessità che hanno accompagno il suo arrivo a Milano dopo la partenza di Conte. Fosse per me lo avrei già blindato, ma sono sicuro che la dirigenza dell’Inter ci sta lavorando e magari hanno già fatto tutto per il rinnovo e aspettano solo il momento giusto per renderlo ufficiale”. 

L’ex bandiera interista si sbilancia sul tecnico piacentino: “È normale che Inzaghi rimanga in panchina visto il lavoro che sta facendo, anzi mi auguro che rimanga per tantissimo tempo e che magari diventi il Ferguson dell’Inter: perché no? È un’idea che mi piace molto. Il confronto con Mourinho e se può raggiungere i suoi risultati? Non si dicono mai queste cose, si dice soltanto che è un ottimo allenatore e che sta lavorando molto bene”, chiosa Mazzola sul paragone con il portoghese che ha conquistato uno storico ‘Triplete’ alla guida dei nerazzurri.

Inter, Mazzola in esclusiva: “I big non si cedono, Thuram è veramente forte”

Da un trascinatore all’altro: Lautaro Martinez è stato decisivo con i suoi gol nel cammino della formazione di Inzaghi, replicando le gesta di Sandro Mazzola che nel 1966 fu il capocannoniere dell’Inter del ‘Mago’ Herrera siglando 19 reti nel torneo di Serie A che consegnò il decimo tricolore e la prima stella ai nerazzurri. 

Inter: futuro Lautaro-Inzaghi
Lautaro Martinez e Inzaghi (Ansa) – Calciomercato.it

Mazzola, simbolo della ‘Grande Inter’, blinda il capitano e non solo dai rumors di mercato: “Lautaro mi piace molto, adesso con la fascia al braccio lo vedo anche leader dentro il gruppo e non solo in campo con le sue prestazioni. Se l’Inter è l’Inter, rifiuta certamente tutte le offerte e gli rinnova subito il contratto. Lautaro non si tocca: i giocatori forti, che hanno dimostrato di esserlo, non si cedono assolutamente. Mi riferisco anche ad altri elementi importanti della rosa: credo che la società questa estate voglia tenere tutti i suoi campioni e che la dirigenza abbia già tutto chiaro su chi puntare e sulle strategie da attuare sul mercato”.

C’è un giocatore che ha stupito Mazzola: “Thuram non me l’aspettavo subito così incisivo. All’inizio anche io avevo qualche dubbio. Poi, dopo averlo visto giocare le prime volte, ho detto: ‘Cavoli, questo è veramente forte!’. La dirigenza sicuramente saprà cosa fare, Marotta e tutti gli altri stanno facendo davvero un grande lavoro e continueranno a farlo. Ho la massima fiducia in loro. Zhang rimane? Bisogna essere dentro per capire veramente quel è la situazione, tante cose non le sappiamo. Però l’Inter con questa proprietà sta ottenendo dei risultati importanti e quindi per il momento va bene così”.

Mazzola e la rivalità con il Milan: “All’Inter non prenderei neanche Leao”

Monumento e bandiera dell’Inter, Mazzola dal 1961 al 1977 ha collezionato 565 gare in maglia nerazzurra con 158 reti segnate. Vincendo praticamente tutto: in bacheca quattro scudetti, due Coppe dei Campioni e altrettante Coppe Intercontinentali, oltre a 40 derby ufficiali giocati contro il Milan. Gesta narrate nel libro ‘Cuore nerazzurro. Una bandiera è per sempre‘, dove viene ripercorsa la straordinaria carriera di Sandro Mazzola legata a doppio filo ai colori nerazzurri.

Milan-Inter: interista Mazzola
Leao nel derby d’andata (LaPresse) – Calciomercato.it

L’ex numero 8 dell’Inter non nasconde ovviamente la rivalità con i cugini rossoneri: “Mi è difficile vedere dei giocatori del Milan con la casacca dell’Inter. Calhanoglu fa parte delle eccezioni e sta dimostrando di essere un giocatore fondamentale nella formazione di Inzaghi. Del Milan, veramente, non prenderei nessuno: neanche Leao, che rimanga lì! – chiosa sorridendo Mazzola – Noi siamo diversi come mentalità a abbiamo un attaccamento diverso alla maglia. Ricordo tanti derby con piacere, ce ne sono diversi fortunatamente. Forse se devo sceglierne uno dico il primo, nel 1963, quando segnai dopo appena 13 secondi”.

Infine Mazzola, nell’intervista esclusiva a Calciomercato.it, si fida ciecamente di Simone Inzaghi e non dà consigli particolari al tecnico in vista della stracittadina di San Siro: “Non ne ha bisogno, sa cosa fare. Lo vedo prima della partita: guardo la faccia e capisco se è tranquillo o non lo è, per come si muove e va a guardare o parlare con qualcuno. Mi piace molto come atteggiamento. Secondo me la sua qualità migliore è quella di far rendere al meglio i giocatori, di trasmettere ai ragazzi quello che vuole realmente in campo a livello tattico e di gestione. Sa prendere i giocatori al momento giusto, sa toccare le corde giuste”.

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