Brutto stop per la Roma, che cade in casa col Bologna nello scontro diretto per la Champions: le parole di De Rossi in conferenza stampa
La Roma si ferma bruscamente. Dopo la grande qualificazione in semifinale di Europa League, la squadra di De Rossi cade contro il Bologna all’Olimpico in uno scontro diretto fondamentale per la Champions. I giallorossi sono apparsi un po’ scarichi anche dopo qualche polemica extra-campo.
Nel postgara, il tecnico della Roma si presenta in sala stampa per la conferenza davanti ai giornalisti: “Abbiamo vinto partite in cui potevamo subire gol in più, fa parte del calcio. Penso che se nel primo tempo fossimo andati in vantaggio sarebbe stato diverso, ma ci sta non fare gol. Poi però ci sono tanti minuti per riprendere la partita e anche un’ottima squadra davanti a noi, ha segnato in tutte le occasioni, ti fanno correre, sono difficili da affrontare quando sono in vantaggio. Forse non eravamo pronti a fare una partita di rincorsa per 70-80 minuti”.
La squadra si è innervosita, come se con l’arbitro ci fosse già un pensiero pregresso, vedi l’ammonizione di Paredes. Quanto ha inciso? Cosa ha detto al direttore di gara all’intervallo? “Ci si può innervosire per l’arbitro se ti butta fuori un giocatore, o fischia un rigore contro che non c’è, magari ha fischiato un giallo che non c’era, non è così grave. Poi abbiamo avuto le occasioni, ci siamo innervositi e non abbiamo fatto gol, poi lo abbiamo anche preso. Quindi abbiamo aggiunto il fastidio per quello. Penso l’arbitro abbia fatto una buona partita, non so se c’era qualcosa con lui, ma siamo sempre noi tra giocatori e allenatori, non possiamo portarci dietro delle scorie. All’inizio anche a me ha disturbato su alcune cose, ma non l’abbiamo persa per colpa sua. Cosa gli ho detto? Che aveva cambiato l’atmosfera dopo 3 minuti, non c’era motivo di ammonire anche Paredes. Nell’arco di una partita questo aspetto non può essere così importante”.
Stavolta ha cambiato solo giocatori su cui è stato costretto ad agire e non per farli riposare. C’era chi doveva riposare e ha giocato lo stesso perché la partita era troppo importante? “Ho cercato di mettere quelli che ho pensato ci potessero far vincere. Siamo costruiti per giocare le coppe, la Roma negli ultimi anni ha fatto cavalcate lunghe e i giocatori devono essere pronti. Non ho visto giocatori particolarmente stanchi se non Tammy, ma anche lui ha fatto una partita di sacrificio. Il 3-1 ha fatto sembrare tutti molto stanchi perché mentalmente ci ha ammazzati. Anche tatticamente dover aggredire il Bologna che trova gli spazi, ti fa sembrare ancora più stanco di quello che sei. Ci sta, sono stati bravi loro, non credo sia la stanchezza che ci ha penalizzato. Se guardiamo i numeri, magari Lecce o Salernitana potevano segnare di più, stavolta i numeri non sono stati nostri amici. Non ridiamo i punti indietro quando vinciamo e gli altri fanno meno tiri”.
Roma-Bologna, De Rossi: “Non sono un prete, il nervosismo è anche sano”
Ha pensato di dare minuti di respiro a Pellegrini e Dybala sul 3-1? “Bove anche era stanco come gli altri. Faccio scelte, mi parla di stasera di Pellegrini e Dybala. Sul 3-1 ho provato a tenere in campo calciatori che con una giocata mi possono far rientrare in partita. Se tolgo i giocatori più bravi non posso chiedergli di continuare a crederci. Con Pellegrini e Dybala siamo più pericolosi, Bove ha giocato tre giorni fa una partita fondamentale”.
Il Bologna accetta o cerca la parità numerica, vi è mancato qualcosa lì? “La parità numerica non la sfrutti, la superiorità sì. Loro non ci prendevano alti, ma ci aspettavano. Erano ben messi, ben preparati, credo che avremmo dovuto perdere qualche pallone in meno. Con una squadra chiusa devi gestire palla con più qualità, abbiamo mandato palloni lunghi su Tammy, loro erano in tanti e perdi palla. La parità numerica la devi rompere, o con un dribbling o con dei passaggi veloci. Loro non hanno tirato tantissimo, noi forse più di loro quindi non posso leggere una partita troppo negativa dei nostri giocatori”.
Sul nervosismo, quanto è importante crescere mentalmente su questo aspetto? “Io non ho ancora rivisto la partita e mi perdo qualche passaggio. Però cosa hanno fatto di clamoroso i giocatori in campo per far risaltare all’occhio questo nervosismo forte? Potevamo essere più lucidi e tranquilli, ma voi giudicate influenzati dal risultato. Dopo le ammonizioni, abbiamo avuto due occasioni importanti. E magari ti innervosisci un po’. Poi il calcio è fatto di falli, io non ho visto la squadra fuori di testa. Abbiamo perso le distanze alla fine, ci è mancato un po’ di fiato. Io il nervosismo lo trovo anche sano, la protesta. Sono arrivato qui che ho percepito che ci potesse essere chissà cosa, ma non penso fosse così. Io non sono un prete, un chirichetto, a me piacciono i giocatori che gli salta la mosca al naso quando c’è qualcosa che non va. Però dopo 5 minuti fa gol El Shaarawy e voi mi dite che abbiamo gestito bene il nervosismo. Il risultato ci fa vedere tutto più negativo ed estremo. Eravamo tutti nervosi per il risultato, dopo il 3-1 loro andavano forte e facevamo fatica a prenderli. Ma io la squadra la ringrazio per come si è comportata. C’è qualcun altro che deve ringraziare i giocatori, la curva intera ha cantato per i giocatori. Se ci hanno applaudito hanno percepito che abbiamo cercato di pareggiare fino all’ultimo”.