È successo di tutto ieri sera dopo la partita, nonostante la vittoria e il secondo posto: contestazione feroce e dimissioni chieste per allenatore e dt
La Serie A si è teoricamente chiusa ieri nella lotta al titolo, con la conquista aritmetica del 20esimo scudetto da parte dell’Inter. Che ha festeggiato proprio nel derby contro il Milan, in una serata che rimarrà storica. Da una parte l’euforia e la festa nerazzurra, dall’altra ovviamente la delusione e lo sconforto totale dei rossoneri che hanno toccato il punto più basso della stagione. Nel resto d’Europa le rivalità storiche hanno animato gli altri campionati, vedi quelle tra Real Madrid e Barcellona culminate nel Clasico di un paio di giorni fa travolto dalle polemiche per il gol fantasma di Lamine Yamal.
E con Laporta che ora chiede addirittura la ripetizione della partita. Anche in Portogallo, però, ieri sera è stata una serata complicata per una squadra storica come il Benfica. Lo Sporting è a un passo dal titolo, con 7 punti di vantaggio a 4 partite dalla fine. Nonostante la vittoria per 3-1 sul campo del Farense, i tifosi delle Aquile hanno mostrato tutto il loro malumore per una stagione e una gestione che proprio non li ha soddisfatti. Il Benfica quest’anno è rimasto quasi sempre molto lontano dai rivali di una vita, appunto lo Sporting, giovedì è uscito ai rigori col Marsiglia nei quarti di Europa League e all’inizio del mese è stato eliminato dalla coppa in semifinale proprio con lo Sporting.
Così dopo il fischio finale del match, è scattata la contestazione totale nei confronti della squadra, del tecnico e della dirigenza. Allo stadio e sui social hanno invocato a più riprese le dimissioni del mister Schmidt e del direttore tecnico Manuel Rui Costa. E nel pregara sono stati esposti degli striscioni, tra cui: “L’identità non si compra coi milioni”. Solo che poi si è andati un po’ oltre.
Durante la loro uscita dal campo verso il tunnel che porta agli spogliatoi, i tifosi del Benfica hanno contestato i giocatori e l’allenatore con insulti ma soprattutto alcuni di loro hanno tirato degli oggetti e – come scrive ‘Record’ – anche una bottiglietta verso l’allenatore Roger Schmidt. Che è stato portato via, protetto dalla sicurezza. Un vero e proprio far west, con i sostenitori benfiquisti scatenati. E qualche giocatore che ha cercato di calmarli.
Nel postgara Schmidt, decisamente scosso, ha parlato così a ‘SportTV’: “Non posso accettare il modo in cui hanno contestato i tifosi. Secondo me, i giocatori non lo meritano. L’unico modo per affrontare questo problema è sapere che ci sono ragazzi buoni che apprezzano quello che facciamo. Non abbiamo alcun problema con le critiche, siamo critici con noi stessi, ma il modo in cui l’hanno fatto, come si sono comportati, come fanno caos – non solo, è una parte, ma sono i più rumorosi e sono quelli che si distinguono di più. Non è un bene per noi perché riduce le nostre possibilità di vincere le partite. Se guardi alla partita d’andata col Marsiglia, abbiamo vinto e negli ultimi 20 minuti hanno fischiato la squadra. Ci hanno mandato a Marsiglia con questo sentimento… E si è vista la differenza. Questo è difficile per i giocatori. È molto impegnativo giocare nel Benfica, soprattutto per i giovani. Se stai giocando bene e hai ancora questa reazione è qualcosa di difficile da sopportare”.
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