Arbitraggio assai discutibile, dopo tre rigori negati la società non ci sta e richiede ufficialmente gli audio del Var
Il Var, dal momento della sua introduzione, non ha contribuito a ridurre più di tanto le polemiche. Che sono sparite soltanto per gli episodi geografici e oggettivi, come i fuorigioco e i gol non convalidati (per i quali, un grande aiuto arriva anche dalla Goal Line Technology), ma restano per episodi più interpretabili. E lasciando molti dubbi sul rapporto tra arbitro di campo e assistenti al video, come sappiamo bene in Italia dopo i casi di questa stagione.
Ma non se la passano bene, da questo punto di vista, nemmeno in Inghilterra. Dove la sfida salvezza tra Everton e Nottingham Forrest (curiosamente, due squadre entrambe penalizzate in classifica per irregolarità con il Fair Play Finanziario in Premier League) ha avuto una coda decisamente velenosa. I ‘Toffees’ si sono imposti per 2-0, con le reti di Gueye e McNeil, staccando di quattro lunghezze i rivali e portandosi a +5 sulla zona retrocessione, con una gara ancora da recuperare. Ma pesano gli errori di Anthony Taylor, arbitro ancora una volta nel mirino della critica, che ha negato tre rigori apparsi solari agli ospiti, per due contatti fallosi di Ashley Young su Reyna e Hudson-Odoi e per un evidente fallo di mano dello stesso Young.
Una direzione di gara che ha mandato su tutte le furie il Nottingham, che tramite un comunicato ufficiale ha richiesto alla PGMOL, l’ente responsabile degli arbitri in Inghilterra, “la resa di pubblico dominio degli audio delle comunicazioni tra arbitro e Var sugli episodi incriminati, per tutelare la trasparenza e l’integrità di questo sport”. Già a partita immediatamente finita, poi, il Nottingham sui propri canali social aveva lanciato un ulteriore atto d’accusa: “Avevamo già avvisato prima della partita che al Var c’era un tifoso dichiarato del Luton Town (squadra in lotta per la salvezza, ndr), ma non lo avevano sostituito”.