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Juve, pressioni ultrà: aumentano le condanne, è “associazione a delinquere”

Arrivano le condanne da parte della Corte d’Appello di Torino dopo l’inchiesta Last Banner, per le pressioni denunciate dalla Juve

La Corte d’Appello di Torino ha aumentato le condanne per cinque esponenti della tifoseria organizzata della Juventus, che sono stati processati nell’inchiesta Last Banner.

Juve, pressioni ultrà: aumentano le condanne
Tifosi Juve (LaPresse) – Calciomercato.it

Dino Mocciola – come si può leggere su La Repubblica – è stato così condannato a otto anni di carcere. Per Salvatore Cava, Sergio Genre, Umberto Toia e Giuseppe Franzo le condanne, invece, sono rispettivamente a quattro anni e sette mesi, quattro anni e sei mesi, quattro anni e tre mesi, 3 anni e 11 mesi di reclusione.

Ricordiamo che le indagini della Digos, presero il via dopo una denuncia presentata dal club bianconero. Il processo così riguarda quello che secondo l’accusa furono le pressioni esercitate dalla curva nei confronti della società nel corso della stagione 2018-2019

Juventus, pressioni ultrà, l’avvocato: “E’ una vittoria della procura”

Con la sentenza è stata riconosciuta l’associazione a delinquere. Gli ultras – attraverso scioperi, cori razzisti e interpellanza varie – esercitavano pressioni per non perdere benefici e privilegi.

Juve, pressioni ultrà: aumentano le condanne
Tifosi Juve (LaPresse) – Calciomercato.it

C’è soddisfazione, dunque, nelle prime parole dell’avvocato Luigi Chiappero, uno dei legali della Juve: “Questo risultato – si legge -, cui si è giunti con una azione congiunta della questura e della Juventus, è anche il frutto dell’impegno profuso per aumentare la funzionalità degli stadi. Senza la complessa macchina organizzativa allestita in materia di sicurezza non si sarebbe mai potuto conoscere nei dettagli ciò che accadeva nella curva. E’ una vittoria della procura, che ha saputo mettere in evidenza le lacune della sentenza di primo grado”.

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