Roma, De Rossi col rebus Lukaku: “Ho ancora dei dubbi”. E non scarta la difesa a tre

Daniele De Rossi ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Bayer Leverkusen: le sue parole

Un giorno alla supersfida, l’andata della semifinale di Europa League tra Roma e Bayer Leverkusen all’Olimpico. Una rivincita per Xabi Alonso, che ha perso l’ultima partita proprio in questo stadio quasi un anno fa.

De Rossi – calciomercato.it

Da Trigoria ha preso la parola il mister Daniele De Rossi nella consueta conferenza stampa della vigilia: le sue dichiarazioni su Calciomercato.it e sul sito dalle ore 13: “Negli ultimi minuti per noi è stanchezza ma anche tenuta mentale, ma abbiamo gente che sta dentro fino all’ultimo nella partita altrimenti non vinci a Udine al 95′ o segni a Napoli. Abbiamo cuore, ma entrambe lotteranno fino all’ultimo secondo.

Su Lukaku e Smalling. “Romelu ha pochissimo nelle gambe di allenamento, ma ha saltato anche poco, non è stato un infortunio lungo. Ieri ha fatto un allenamento non intensissimo come gli altri. Qualche dubbio ce l’ho ancora. Chris ha fatto un allenamento in piena con i ritmi, spero di recuperarli entrambi, vedremo la gestione del minutaggio. Quello di Llorente a destra è un discorso che può starci, lo valutiamo anche in base a come li vedo tutti i giorni e agli ultimi esperimenti fatti con centrali spostati a destra.”

Per loro è un peso essere imbattuti? “No, è qualcosa a cui devono aggrapparsi. Hanno anche giocato partite ottime ma non hanno vinto, la fortuna la lascio a chi va a giocare al casino. C’è qualcosa di grande in questa squadra, hanno uno degli allenatori più bravi al mondo. Non è un peso, anzi”.

Se dovesse fare ora un nuovo tatuaggio che la descriva? “Non ci ho mai pensato. Ne ho tanti, facciamo qualcosa di importante e poi vedremo. Devi essere calmo in panchina, non puoi entrare in scivolata. Mi fido dei miei giocatori, so che possono portare in campo una certa mentalità. Però brucio calorie”.

“Io cerco di preparare la partita in base a quello che i giocatori trovano in campo. Il Bayer l’anno scorso era forte ma aveva meno consapevolezza, erano meno diretti. Ora hanno la mente sgombra, sono già campioni. I numeri lo dicono da soli. Per noi la vittoria dell’andata è un bel ricordo, spero che gli dia fastidio”.

L’aspetto che ti intriga di più del Bayer? “Ci sono diverse cose, i giocatori devono essere messi nelle condizioni ideali per fare male. Sono una squadra fisica con grandi individualità come Frimpong, lo stesso Schick. Hanno giocatori veramente di qualità ma con grande gamba, sanno giocare ma anche essere diretti. Ti lasciano il dubbio su cosa fare, hanno costruito una squadra veramente forte”.

Giocare a tre? “È una possibilità, è una cosa che mi intriga e stimolerebbe i miei giocatori all’uomo contro uomo. Abbiamo fatto alcuni spezzoni di partita non benissimo a tre, ma se fatta bene con protagonisti che sanno vivere la fase difensiva in fase offensiva, sappiano essere difensori e attaccanti è interessante. Ci sto pensando, può essere una contromossa anche in funzione di domani”.

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