Il direttore sportivo dei nerazzurri ha parlato dell’obiettivo per il reparto avanzato della prossima stagione
Dopo aver conquistato il ventesimo scudetto della sua storia, per l‘Inter è tempo di riflessioni e programmazione in vista della prossima stagione. Nella chiacchierata con il giornalista Fabrizio Biasin, Piero Ausilio ha anticipato quest’oggi alcune delle possibili mosse studiate dalla società soprattutto sul mercato.
In particolare, è di Albert Gudmundsson uno dei nomi più caldi in questo momento sull’agenda del club. Un obiettivo che il ds dell’Inter non ha smentito: “Se abbiamo chiesto a Gudmundsson di prendere tempo? E’ un giocatore di qualità e lo confermo, piace a tanti club, bravo il Genoa a prenderlo. Noi in questo momento in quel reparto lì siamo a posto così, dobbiamo fare delle valutazioni su Sanchez, va in scadenza ma non vuol dire che non ci sia possibilità di continuare. Satriano sta facendo molto bene in Francia e non mancano chiamate nei suoi confronti. Poi Oristanio, Carboni, i due fratelli Esposito. Dobbiamo valutare tutte queste cose, con calma e sereni”.
Un altro calciatore sul quale l’Inter farà delle attente riflessioni è Valentin Carboni, ora in prestito al Monza: “Per quanto riguarda la sua qualità può restare all’Inter, quello che va valutato in modo serio per la sua giovane età se è più giusto portarlo qui e dargli poco spazio, oppure se farlo continuare a crescere fuori. E’ molto considerato sul mercato ed è già stato convocato dall’Argentina. Intenzione è di tenerlo, ha contratto lungo con l’Inter e siamo felice di averlo”.
Ricordando la scorsa estate, Ausilio è tornato sulle due cessioni più importanti: “Quando dico che il nostro mercato è chiuso è una provocazione, ma c’è un fondo di verità. Ad oggi non c’è la necessità di cedere, l’anno scorso sono stati venduti in particolare Brozovic e Onana, ma se non ci fosse stato il Manchester ci saremmo tenuti Onana”.
Un passaggio inevitabile anche sulla famosa telefonata a Lukaku: “Vero che mi sono arrabbiato, ma non voglio tornarci. E’ stata una cosa veloce, il ragazzo mi aveva dato segnali diversi. Quando ho capito ho chiuso il rapporto, ma in modo civile. Siamo contenti della strada che abbiamo preso. Pavard? L’unica cosa che davvero ha modificato le strategie la situazione legata a Romelu è stata la scelta su Dzeko. Avevamo deciso di non andare avanti con entrambi perché si portavano via del minutaggio e non era corretto. Lo dico in modo onesto e sincero che probabilmente avremmo allungato il contratto di Dzeko e Thuram sarebbe arrivato lo stesso”.
Il ds Ausilio ha poi concluso il suo ragionamento sugli attaccanti dell’Inter parlando di Thuram e Arnautovic, entrambi arrivati la scorsa estate:
Le sue parole sul francese: “Noi eravamo convinti di Thuram, non siamo rimasti sorpresi di quello che ha fatto sul campo perché lo abbiamo seguito tanto. Pensavamo che la sua posizione ideale fosse quella di attaccante e non esterno. Inizialmente volevamo farlo lavorare senza pressioni, veniva qui per essere un titolare che doveva dimostrare di poter giocare in quel ruolo in tempi rapidi. Il dubbio era sulle tempistiche, non sulla qualità di Thuram. Alla luce di questo inserimento abbiamo pensato di completare il reparto con due calciatori pronti e che conoscevano già il nostro ambiente, anche per sopperire eventualmente a tempi di inserimento di Thuram, cosa che non è avvenuta”.
Per quanto riguarda Arnautovic, invece, il direttore ha aperto ad ogni soluzione: “Penso sia stato condizionato solo da qualche problema fisico. Al di là di quello che leggo e che sento, noi siamo contenti di Arnautovic, ha fatto quello che doveva fare. Ha dato un contributo importante e non solo sul campo, ma davanti ha trovato due calciatori formidabili. Il primo che l’ha riconosciuto è stato Marko che si è messo a disposizione ed ha riconosciuto il valore dei suoi compagni. Chiaro che anche lui si aspetta di più, ma noi siamo stra soddisfatti, ha fatto un grandissimo lavoro che noi dirigenti vediamo”.
Infine, sulla possibilità di un reparto a cinque attaccanti, Ausilio ha chiosato: “Non lo so, poi entreremo nel merito di queste cose con l’allenatore quando sarà finita la stagione. Quest’anno con 4 abbiamo lavorato molto bene e non vedo perché si debbano cambiare. Poi se possiamo integrare un giovane e fargli fare esperienza è qualcosa da valutare. Poi ci sono dei calciatori che si possono adattare, come Mkhitaryan. Come lui ne ho visti pochi in carriera, all’occorrenza può fare l’attaccante”.
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