Il direttore sportivo ha fatto un punto generale sulle trattative per i rinnovi caldi di casa Inter
Con la conclusione di una stagione trionfale per l’Inter, nella quale ha messo in bacheca un’altra Supercoppa Italiana e lo scudetto della seconda stella, negli uffici di Viale della Liberazione a tornare di moda è il capitolo rinnovi. In particolare, sono tre le trattative più importanti che impegneranno il club nerazzurro nelle prossime settimane.
Primo su tutti il rinnovo di Lautaro Martinez, tema di cui Piero Ausilio ha ampiamente discusso nell’intervista con Fabrizio Biasin: “Situazione normale di quando si parla di un calciatore importantissimo, a livello economico sposta qualcosa. Quando si parla di questi contratti in tutte le società serve tempo. Non è detto che non ci siano la volontà del club, è il nostro capitano e siamo contenti del calciatore. La stessa è la volontà del calciatore, lo ha detto in tutti i modi e lo ha manifestato il suo agente. Va trovato l’equilibrio economico, lo stiamo ancora cercando, ma il contratto scade nel 2026 e non c’è alcuna fretta, ma non cambia il programma del calciatore”.
Altro leader della prima squadra che l’Inter vuole blindare il prima possibile, come confermato dal ds, è Nicolò Barella: “C’è continuità di rapporti, conosco il suo agente da 30 anni per farti capire di che rapporti parliamo. E’ una cosa già avviata, forse nei tempi immagino che possa arrivare prima rispetto a quello di Lautaro, ma non cambia la conclusione in entrambe le situazioni”.
Più agevole, stando alle parole del direttore sportivo, sarà invece il prolungamento di Simone Inzaghi: “E’ una formalità, non ne abbiamo nemmeno parlato perché è una cosa scontata per noi. Come fatto lo scorso anno ne parleremo a fine stagione e la risolveremo in 5 minuti”.
Divenuto celebre insieme a Marotta e Baccin per i numerosi colpi a parametro zero, Ausilio ha raccontato come ha convinto Mkhitaryan e Calhanoglu a sposare il progetto dell’Inter.
Questi retroscena sulle due trattative: “Su Mkhitaryan ci siamo infilati in un momento particolare, forse la Roma aveva perso il momento giusto con lui. Noi siamo arrivati nel momento giusto e siamo riusciti a convincerlo. E’ un ragazzo talmente serio che non era così felice di lasciare un ambiente come quello di Roma, abbiamo lavorato noi per convincerlo. Su Calhanoglu c’è stata una situazione brutta legata al dramma di Eriksen, in una situazione che angoscia ci siamo resi conto che avevamo perso un calciatore oltre ad un uomo che era in difficoltà. Siamo stati bravi insieme all’allenatore a cogliere l’opportunità sul mercato. Lui aveva qualcosa in Spagna e da altre parti, ma l’abbiamo convinto con una telefonata. Ha parlato con noi e col mister, è stato più facile rispetto a Mkhitaryan”.
Per quanto riguarda il mercato, invece, Ausilio ha ritrattato rispetto a qualche giorno fa: “Mercato chiuso? E’ stata una risposta di petto, ma che aveva dietro una logica. A febbraio-marzo con gli scout cominciamo a fare un programma e ci siamo resi conto che, guardando le scadenze e i calciatori da cambiare, sono davvero pochi. Se la nuova stagione iniziasse tra una settimana, l’Inter avrebbe già una rosa forte e competitiva”.
Da escludere, invece, un possibile movimento in difesa: “Nuovo colpo alla Bisseck che nessuno ha mai citato? Sì, ce l’abbiamo. Con Bisseck c’era lo spazio e la necessità. Buongiorno? Mi piace e anche tanto, ma anche Bremer mi piaceva. Non si possono prendere tutti e in quel reparto siamo a posto così. Djalò? Ci piaceva per giugno, questa cosa ha fatto la differenza per il ragazzo”.
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