L’allenatore dell’Empoli Davide Nicola analizza il ko contro la Lazio in conferenza stampa, con la corsa salvezza che si complica
L’Empoli esce con le ossa rotte dall’Olimpico, perdendo 2-0 contro la Lazio. I toscani giocano una buona partita, ma sbattono contro le parate di Mandas e la qualità degli avversari negli ultimi 20 metri, condite da qualche disattenzione difensiva decisiva.
Nel postpartita il tecnico Davide Nicola analizza il match e il ko che complica la corsa salvezza visto che ora rischia il sorpasso o l’aggancio da Udinese e Sassuolo: “Della prestazione sono assolutamente soddisfatto, è mancato davvero solo il gol. Secondo me l’Empoli avrebbe meritato, ma parliamo di qualcosa di ipotetico quindi non mi addentro oltre. A me interessa la prossima partita, bisogna essere coscienti del fatto che l’Empoli è entrata per vincere, poi la Lazio è estremamente qualitativa, ha cambiato modo di stare in campo. Un’autocritica è il dover migliorare nel cinismo e la precisione sotto rete, è l’essenza. Ma è anche vero che non bisogna perdersi troppo in maniera morbosa. L’equilibrio giusto è dedicarsi a qualcosa ma senza rimuginare altrimenti si perde quella spensieratezza. La Lazio del 74? La storia di Maestrelli parla da sola. In molti del passato c’è una parte del moderno che vogliamo vedere oggi. Un corso e ricorso storico. La festa oggi è stata molto bella, anche se io ero qui per difendere quello che volevamo”.
“Luperto è cresciuto davvero molto, può calcare anche altri palcoscenici, è dedito al lavoro, oggi oltre alla diffida aveva preso anche una botta al polpaccio.
Cosa prepararerà di più alla prossima con l’Udinese, l’aspetto mentale o quello tecnico e tattico? “Io non ho un algoritmo per la salvezza sicuramente. Posso dimostrare la bontà del mio lavoro. Essendo persone, tutto influenza il giocatore. Non è solo un aspetto mentale, quello è dare il giusto valore ai momenti e le partite, ma poi è sempre il lavoro in campo. La nostra rincorsa è straordinaria, ma abbiamo ancora energie da spendere, le ultime due saranno decisive. La quota purtroppo si è alzata, non ci si salverà a 31 punti”.
Come sta Niang? Ha avuto la tentazione di inserirlo? “Noi abbiamo in maniera logica costruito la partita in funzione di ciò che stava avvenendo in campo. Avevamo due ali che potevano essere due seconde punte, più Shpendi e Destro. Stavano bene, Niang aveva avuto qualche problemino, poi stiamo recuperando anche Cerri. Se potessi schiererei tutti attaccanti, ma ci deve essere un equilibrio. Quindi non ho avuto la tentazione di schierarlo, anche perché non era al massimo”.
Sul georgiano Saba Goglichidze, arrivato a gennaio. “È un atleta e una persona che credo rimarrà nel cuore di molti allenatori, me compreso. Ha tutto ciò che serve per fare l’atleta a certi livelli, è molto giovane e arriva da un’altra esperienza. Pensate dalla Georgia a Empoli, imparare la lingua, integrarsi, ma lui ha una voglia pazzesca. Oggi ho pensato davvero di farlo entrare, per l’Empoli sarà un prospetto importante per il futuro”.
Si lavora solo sulla partita o si dà un occhio anche alle altre candidate per la salvezza? “Io mantengo il focus su quella partita. Ho già spiegato che c’è la possibilità che non sia decisiva la prossima con l’Udinese. Si può magari anche essere non al top a livello mentale subendo il fatto che una partita è molto decisiva”.
Cosa prova l’allenatore aversario quando c’è una festa così? “A me piace vedere l’emozione sui visi dei calciatori, vedere quanto sacrificio hai dovuto fare e tutto ciò per cui hai lottato e costruito. Si va nello stesso modo in cui hai preparato ogni singola partita. Dubito che la prossima sarà decisiva per la salvezza, ma sarà molto importante per noi per capire quanti punti bisogner fare all’ultima per salvarci. Lo scontro diretto poi c’è anche tra Sassuolo e Cagliari e Frosinone e Udinese. Io preferisco restare su di noi”.
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