Il calcio italiano è sotto shock per quanto successo in campo e potrebbe avere conseguenze importanti: la partita non si rigiocherà
Il calcio è una fucina di valori da insegnare ai più giovani e devono essere il volano dei comportamenti dei protagonisti ad alti livelli come nelle categorie minori. Quanto successo in Italia negli ultimi giorni, proprio per questa ragione, ha avuto risalto in tutta la nazione e con un senso di fastidio che rimane, ancor di più perché riguarda i giovani.
Vi abbiamo raccontato nella giornata di ieri cosa è successo tra Garessio e Pedona, un match degli Esordienti valido per il girone D che risale al 19 marzo scorso. Da allora, la brutta vicenda ha avuto ulteriori sviluppi, tra le decisioni del Giudice Sportivo e dei protagonisti. Una brutta lite tra genitori sugli spalti aveva portato alla sospensione dell’incontro, con molti bambini che sono scoppiati in lacrime in campo.
Il Giudice Sportivo ha ordinato la ripetizione totale della partita, in quanto “la sospensione penalizza solamente i giovani calciatori che non hanno portato a termine l’incontro”. Così, però, non sarà, almeno secondo le ultime clamorose dichiarazioni che, anche in questo caso, stanno facendo discutere.
La risposta alla scelta è arrivata direttamente dall’Associazione calcio Pedona di Borgo San Dalmazzo, in alcune chiare parole all’Ansa. Essenzialmente, i ragazzi non vogliono più tornare in campo per ripetere il match, anzi “non sono nelle condizioni di poter disputare nuovamente la partita, in questo contesto di eccessivo clamore e in un ambiente carico di tensione“.
Ci hanno anche tenuto a specificare che i genitori sono stati aggrediti prima verbalmente e poi fisicamente “da uno pseudo tifoso avversario“. Dal Pedona ci hanno anche tenuto a specificare che una mamma e un papà sono finiti al Pronto Soccorso per avere le cure del caso. E, infine, che “senza colpevolizzare la società Garessio, i bambini devono poter giocare in un contesto di serenità senza condizionamenti esterni”.
Insomma, al momento la partita non ci sarà o almeno questa è l’intenzione da parte della società, che vuole per prima cosa tutelare i giovani calciatori e le loro famiglie.
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