Intervista a Federico Sala, giornalista di DAZN, per fare il punto della situazione casa Milan, dal nuovo allenatore al bomber
Con il campionato andato in archivio, con la conquista matematica del secondo posto, al Milan è già il momento di pensare al futuro.
I tifosi sono in attesa di novità importanti per quanto riguarda l’allenatore, ma anche il centravanti, che sarà chiamato a sostituire Olivier Giroud. Per fare il punto della situazione Calciomercato.it ha intervistato in esclusiva Federico Sala, giornalista di Dazn.
Si inizia facendo il punto della situazione sul mister. Districarsi tra i tanti nomi che continuano a circolare non è certo facile per i tifosi: “Parto subito dicendo che il peso di Ibra c’è e non è marginale. Lo svedese, però, non è l’unico che ha voce in capitolo su questo tema – afferma Sala -. Se devo sbilanciarmi, per me il nome più interessante e più caldo è quello di van Bommel per tanti motivi. A partire dalla conoscenza con Zlatan, con il quale condivideva anche il procuratore che era Raiola e per il fatto che conosce bene l’ambiente”.
“Vale anche il discorso di prospettiva, è un allenatore giovane che si incastra bene con le idee della società. Poi è anche un tecnico che in Belgio ha vinto ed è emergente. Ancora non c’è una scelta definitiva, ma per me l’identikit è questo. Anche perché Thiago Motta, salvo clamorose sorprese, siederà sulla panchina della Juve, per Conte sappiamo le difficoltà che ci sono e Fonseca sinceramente è un nome che sta rimbalzando parecchio, ma scalda davvero poco. Van Bommel non è un allenatore affermato, ma almeno c’è il beneficio del dubbio che possa essere una scommessa interessante”.
Ibrahimovic, come detto, ha un ruolo centrale nelle scelte del Milan, ma i tifosi sperano di vederlo ancora più protagonista la prossima stagione: “E’ un aspetto abbastanza intrigato – prosegue Sala -, è arrivato a gennaio e tutti pensavano che sarebbe stato solo un uomo di RedBird dietro le quinte, ma di fatto è sempre presente a San Siro ed è con i giocatori a Milanello. E’ più complicato che si esponga a livello mediatico essendo un dirigente RedBird e non del Milan. Non penso che la prossima stagione il discorso cambierà, ma avrà comunque un peso specifico importante nelle scelte tecniche. Dal punto di vista decisionale anche per il mercato estivo avrà un peso, anche se non sarà l’unico a decidere. Il suo ruolo mi sembra abbastanza delineato, quello di Brand ambassador con potere esecutivo importante a livello tecnico e di gestione”.
Contro la Salernitana sarà la partita dell’addio non solo di Stefano Pioli, ma anche di Simon Kjaer e Olivier Giroud. Soprattutto la perdita del francese sarà importante, anche per quel rappresenta a livello carismatico: “Ad inizio stagione proprio il francese ci aveva confessato a Dazn che era diventato il Big Brother del gruppo – afferma Sala -. E’ una perdita importante, giocatore come lui spostano e non è retorica. Ma ci sono Maignan, Tomori o Loftus-Cheek, che hanno caratura internazionale, ma anche lo stesso Pulisic, che possono colmare questa mancanza”.
“Credo, però, che il Milan abbia necessità di non sbagliare attaccante – continua il giornalista -. La maledizione della nove è solo un discorso mediatico visto che è bastato prendere un giocatore capace e forte come Giroud e tutto è stato distrutto da quel punto di vista. Il Milan gioca a calcio e produce tanto, ma serve un bomber da 17-20 gol a stagione se no diventa complicato. Sono davvero curioso di vedere Zirkzee in una big”.
Zirkzee, l’attaccante giusto – “Se uno fa 15 gol e poi fa anche 15 assist, va benissimo. Il concetto è quello di avere un giocatore determinante. Sono curioso di vedere l’olandese, perché lui tecnicamente e fisicamente, ma anche a livello di mentalità, uscendo dal Bayern, ha delle caratteristiche molto interessanti, sarei più propenso per un giocatore del genere anziché Sesko. Anche per una questione di abitudine, passare dal Lipsia alla Serie A sarebbe comunque un salto. Zirkzee invece conosce il campionato e come gioca il Milan, con gli esterni che vanno dentro, un elemento come lui può essere davvero l’incastro perfetto. Non farà venti gol, ma come ho detto può farne fare 15-20 a qualcun altro”.
Si affronta poi il tema legato alle possibili cessioni. Il tifosi teme la partenza di qualche big. In questi giorni sui giornali non si fa altro che parlare di Theo Hernandez e Mike Maignan:
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