Delio Rossi gioca in anticipo la finale di Europa League tra Atalanta e Bayer Leverkusen e dice la sua sul futuro di Gian Piero Gasperini
Scamacca e Koopmeiners: sono queste le chiavi dell’Atalanta per scardinare la difesa del Bayer Leverkusen secondo Delio Rossi. L’ex allenatore della Dea, ma anche tra le altre di Lazio e Salernitana, parla in esclusiva a Calciomercato.it e dice la sua sulla finale di Europa League in programma stasera.
Il tecnico analizza così il match: “Sarà una partita difficile per entrambe le squadre che vivono un buono momento e hanno un gioco simile. È una gara complicata: forse i favoriti sono i tedeschi, anche dal punto di vista mentale”. Nulla però è deciso con la Gasperini band che può sfruttare gli spazi concessi dagli uomini di Xabi Alonso: “Il Bayer è una squadra che gioca, si scopre: concede qualcosa – come anche l’Atalanta – e con un buon recupero palla i nerazzurri possono sfruttare il campo”.
Magari con le giocate di Scamacca e Koopmeiners: “Sono loro a poter fare la differenza. Scamacca sta molto bene, così come l’olandese”.
Delio Rossi trova molto simili il tipo di calcio di Gasperini con quello di Xabi Alonso: “Entrambi vogliono squadra che giocano sul ritmo. Il calcio sta andando avanti, ma anche indietro nel senso che si è tornati a giocare l’uno contro uno. Per avere superiorità numerica serve ritmo e non mi sorprende che l’Atalanta sia arrivata in fondo in coppa perché è la squadra italiana più europea. Non è la più forte, ma quella che gioca più sul ritmo”.
Inevitabile parlare del futuro di Gasperini che dopo la finale potrebbe salutare la Dea, con il Napoli pronto ad accoglierlo: “Gasperini ha fatto le fortune dell’Atalanta e l’Atalanta ha fatto le fortune di Gasperini. È un allenatore particolare che ha bisogno di tempo, di essere al centro del progetto a 360°, anche come caratteristiche dei giocatori. All’Atalanta è più semplice, altrove potrebbe essere meno semplice. Ma è un allenatore navigato della finale”.
Molto dipenderà anche dalle motivazioni: “Non so che tipo di rapporti personali ci sono, se ha bisogno di nuove sfide, se vuole confrontarsi con una big dopo l’esperienza all’Inter, ci sta aver voglia di rivalsa. Mi dispiacerebbe se questo progetto si interrompesse, ma sarebbe logico dopo otto anni. Però, ripeto, non è facile: se prendi Gasperini, devi fidarti di lui, anche nella scelta dei calciatori. Non puoi prenderlo e poi far fare la squadra ad un altro”.
Messaggio chiaro, come quello sul suo futuro in panchina: “Io non so cambiare neanche una lampadina, so fare solo questo. Delle opportunità sono arrivate, aspetto quella giusta: se non dovesse arrivare, continuerò ad aspettare”.
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