Sembrava una serata da chiudere con un incubo, alla fine per Fabio Cannavaro a Frosinone è stato un sogno chiamato salvezza: le sue parole
Con una fatica davvero immane, alla fine l’Udinese riesce a centrare la salvezza all’ultimo minuto o quasi, nel finale di partita a Frosinone. Il gol di Davis è provvidenziale a dir poco, visto che il gol dell’Empoli al 93′, con lo 0-0, avrebbe spedito in B proprio i friulani.
Invece la mossa di Cannavaro di cambiare attaccante nell’intervallo è stata decisiva. Il tecnico dei friulani è intervenuto in conferenza stampa:
Come ha vissuto questi 90 minuti? “Ero tranquillo perché rispetto alla vigilia di Empoli li avevo visti diversamente. Ero molto più sereno, oggi era diverso, sapevo che i ragazzi avrebbero fatto una bella partita”.
Questo Davis può fare la differenza? “Il fatto che è mancato tutto l’anno ha condizionato anche le sorti della squadra. Avere un giocatore così ti cambi, anche oggi lo abbiamo gestito. La voglia di farlo cominciare era tanta, ma mi sono confrontato col mio staff e abbiamo deciso di giocarci tutto nella ripresa. Avevo bisogno di Brenner, di tutti, sono stati eccezionali”.
Queste 5 partite sono state la sua sfida: come si sente? “Io non dovevo dimostrare nulla a nessuno. Sono dieci anni che giro il mondo per allenare, un’esperienza negativa o positiva non mi cambia. Per raggiungere deglli obiettivi non ti regala niente nessuno, bisogna lavorare. Io ho sempre dovuto lavorare il triplo rispetto agli altri”.
Il futuro? “L’obiettivo era la salvezza. Ci tenevo tanto, è una società storica e la responsabilità era enorme”.
Una delle chiavi è che non avete forzato la partita, sfruttando l’episodio quando si è creato. Quanto ha aiutato quello che ha detto lei sull’esperienze che ha avuto? “Io non divido niente, mi tengo strette anche le esperienze da calciatore. Mi hanno seguito da subito, loro devono vivere i momenti, sentire anche i tifosi avversari. Abbiamo lavorato su tutti i particolari. Potevamo fare gol, poi abbiamo sofferto. È una squadra che gioca il Frosinone, noi non abbiamo mollato di un centimetro”.
Non le sembra strano che un difensore si trovi meglio ad attaccare che a difendere? “A me hanno insegnato che con gli attaccanti vendi i biglietti e coi difensori vinci i campionati. Il calcio poi è cambiato, ti devi aggiornare, poi in difesa vanno i difensori. Ognuno interpreta il calcio a modo suo. Dobbiamo andare avanti per la nostra strada”.
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