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Lesione del legamento crociato anteriore nel calcio: trattamento conservativo e post chirurgico

Negli ultimi anni il numero di infortuni nel calcio è incrementato notevolmente. Il gioco è diventato più veloce ed è aumentato il numero di partite disputate in stagione dunque più scatti, più contrasti, più sollecitazioni. Si riducono i tempi di recupero e le energie. Thibaut Courtois, portiere del Real Madrid, si era espresso duramente contro la UEFA, colpevole di pensare solo ai guadagni, mettendo a rischio la salute dei calciatori: “Si fa la Nations League solamente perché la Uefa vuole qualche soldo in più, ma non si preoccupano minimamente di noi giocatori. Giocare senza mai fermarsi porta a continui infortuni e questa cosa andrebbe rivista. Non siamo robot, ci sono sempre più partite e nessuno si preoccupa per noi”. Proprio lo stesso Courtois ha riportato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro che lo terrà fuori dal terreno di gioco per molti mesi. Questo è infatti l’infortunio più temuto dai calciatori, in quanto costringe il calciatore infortunato a stare lontano dal terreno di gioco per un lungo periodo, con la paura di non ritornare ai livelli di performance pre- infortunio e sopratutto con il timore di infortunarsi nuovamente. Sono tanti gli esempi di calciatori che, rientrando in campo dopo la ricostruzione del LCA, si sono lesionati il neo-legamento o il controlaterale, tra cui: Milik, Florenzi, Zaniolo.

Negli atleti professionisti le lesioni del crociato vengono quasi sempre trattate chirurgicamente. Studi scientifici dimostrano che una riabilitazione pre-operatoria di 5-6 settimane migliora gli esiti post-chirurgici a breve e lungo termine in quanto mira a preparare il calciatore all’intervento, normalizzando la funzionalità del ginocchio e migliorando il reclutamento muscolare del quadricipite.

Dopo l’intervento chirurgico di ricostruzione del LCA segue un lungo periodo di riabilitazione del ginocchio. La fase iniziale della riabilitazione post-operatoria del legamento crociato anteriore ha l’obiettivo di ridurre il gonfiore ed il dolore, recuperare la mobilità articolare del ginocchio e migliorare il reclutamento muscolare del quadricipite. La laserterapia ad alta potenza, la tecarterapia e il Game Ready sono strumenti utili per ridurre l’infiammazione ed il dolore, considerati barriere al recupero neuro-motorio. La fase intermedia ha come obiettivo il recupero dell’ipertrofia e della forza muscolare. È importante pianificare un programma di esercizi che crei una tolleranza incrementale: gli esercizi di rinforzo in catena cinetica chiusa riducono gli stress sul neo- legamento, gli esercizi con maggior flessione di tronco aumentano il reclutamento degli hamstring rendendo l’esercizio più sicuro. Il ritorno alla corsa avviene a circa 3 mesi dalla chirurgia. L’ultima fase della riabilitazione ha come obiettivo il ritorno al gesto sport-specifico: in questa fase è importante ricreare situazione di gioco il più realistiche possibile.

Per un ritorno all’attività agonistica dopo la ricostruzione del legamento crociato anteriore sono necessari 9 mesi. Riducendo i tempi di recupero aumenta il rischio di lesione del neo-legamento o del LCA del ginocchio controlaterale. È importante allenare anche la mente del calciatore: la paura di un nuovo infortunio è una barriera cognitiva che inibisce il ritorno all’attività agonistica e non deve essere sottovalutato da fisioterapista e preparatore atletico.

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