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Espulso e sedici giornate di squalifica: ha dato l’addio al calcio

È successo l’impensabile in Italia: una vera e propria bandiera per il suo club ha dato l’addio al calcio dopo aver subito ben 16 giornate di squalifica

Appendere gli scarpini al chiodo è la cosa più difficile per tutti i calciatori che hanno fatto del gioco più bello del mondo la loro vita. È così ad alti livelli e anche nelle serie minori, dove forse l’attaccamento al pallone è ancora più forte, viscerale e autentico.

16 giornate di squalifica: addio al calcio giocato
Cartellino rosso (Pixabay) – calciomercato.it

In molti si sarebbero immaginati lacrime, tristezza e un po’ di nostalgia per Stefano Ramina che con il suo Tezze ha vissuto gioie e dolori, dalla retrocessione alle promozioni, diventando un idolo e un protagonista assoluto per il club e per tutti i suoi tifosi. Purtroppo, però, la sua carriera non ha avuto per nulla il finale che si meritava.

Il calciatore, infatti, era impegnato, dopo una cavalcata clamorosa, nella finale dei playoff contro il Nogara. Peccato che abbia perso completamente la testa in campo, iniziando ad affrontare in maniera troppo veemente l’arbitro, arrivando faccia contro faccia con lui e accompagnando il comportamento con ingiurie e minacce. Poi l’ha anche rincorso, sbattendo il petto contro il suo e continuando a insultarlo.

L’epilogo più amaro per Ramina: la carriera finisce con 16 giornate di squalifica

Il finale non è stato per nulla romantico. Oltre all’espulsione, Ramina si è beccato ben 16 giornate di squalifica per quanto fatto in campo. Si tratta di una macchia proprio alla fine della sua carriera che sarebbe stato meglio evitare e che sicuramente è da imputare alla foga agonistica.

16 giornate di squalifica: addio al calcio giocato
Asd calcio Tezze (Facebook) – calciomercato.it

Poi il calciatore ha spiegato le sue ragione a ‘Il Giornale di Vicenza’: “Mi dispiace perché mille volte mi ero immaginato il mio addio al calcio e speravo sarebbe stato diverso“. In ogni caso, non riesce a scagionare l’arbitro per la sua direzione di gara: “L’arbitro non ha mai permesso a noi calciatori di arrivare ad un confronto umano“. Insomma, sarà difficile dimenticare quanto accaduto, ma Ramina ha chiuso con orgoglio e da capitano e neanche questo può essere rimosso.

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