Gianluca Petrachi racconta Paulo Fonseca e svela quel che potrà fare al Milan: l’ex ds della Roma si sofferma anche su Calafiori
Parla a tutto campo Gianluca Petrachi, intervenuto a Tv Play: l’ex direttore sportivo di Torino e Roma si sofferma soprattutto sul Milan e su Paulo Fonseca, l’allenatore scelto dai rossoneri che lui ha portato alla Roma nel 2019.
Il dirigente sul tecnico portoghese spiega: “Allenare il Milan non è da tutti. Alla Roma scelsi Fonseca perché c’era un progetto legato ai giovani. Lui proponeva un calcio offensivo, voleva vincere le partite tramite il gioco. Evidentemente lo scotto con l’Italia, dove ci sono allenatori importantissimi, si paga”.
Petrachi torna proprio sull’esperienza romana di Fonseca: “Finché gli sono stato al fianco, stava facendo benissimo ed la squadra era in linea con gli obiettivi richiesti. Poi io sono andato via e lui è rimasto solo, ma nonostante tutto è andato bene. In campionato credo che i punti fatti da Fonseca Mourinho non li ha fatti”.
Rispetto alla Roma però, ora Fonseca si ritroverà in un contesto diverso: “Avrà una responsabilità importante. Finora non è mai stato obbligato: sono curioso di sapere che tipo di risposta darà al Milan. In rossonero le pressioni sono diverse e servirà che sia supportato a aiutato come non lo è stato Pioli che in questo ultimo anno non è stato aiutato ed ha fatto da parafulmine per tutte le situazioni. Gli ho mandato un in bocca al lupo ma non risponderà finché non firma. Amici in comune mi dicano che sia pronto per firmare”.
L’ex dirigente di Roma e Torino continua, dando un consiglio al Milan: “In rossonero non ci sono direttori sportivi – le sue dichiarazioni -, servirebbe che qualcuno svolga questo ruolo: Moncada è un bravissimo scout, Ibra diventerà un grandissimo dirigenti, ma non vedo direttori sportivi. Servirebbe qualcuno che faccia questo ruolo, una figura che io ritengo fondamentale. Nel Milan, con Maldini e Massara, c’erano delle figure, che facevano parte di tipo di meccanismo, che ora non vedo”.
Petrachi quindi continua parlando di Calafiori: “L’ho portato in prima squadra appena arrivato. Era un talento assoluto. Poi quando sono andato via, ho perso le tracce. Al Basilea i miei uomini l’hanno seguito e mi dicevano di prenderlo perché era cresciuto molto. Calafiori per me non è una scoperta. La sua esplosione credo sia dovuta anche a Thiago Motta che lo ha fatto giocare come piace a lui”.
Infine, Petrachi parla anche del suo futuro: “Ho incontrato qualche club e sono in trattativa con alcune società. Voglio trovare la soluzione migliore, rientrare facendo bene il mio lavoro”.
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