Dopo il test con l’Under 20, il ct Spalletti lancia l’allarme: problema muscolare, può saltare gli Europei
Domani sarà il giorno dei 26 convocati ufficiali dell’Italia per Euro2024: Luciano Spalletti ha parlato in conferenza quest’oggi dopo il test con l’Under 20 (vinto 3-1 dagli azzurri ‘grandi’), lanciando anche qualche preoccupazione per le condizioni di alcuni giocatori.
Il commissario tecnico ha affermato che vuole prendersi tutto il tempo possibile prima di diramare i convocati e poi ha parlato dei dubbi che riguardano Meret: “C’è stata qualche complicazione, ha un muscolo affaticato e si è fermato. Valuteremo domani quando capiremo l’entità dell’infortunio”.
Qualche problema anche per Barella: “I medici mi dicono che recupererà per l’Europeo e mi fido di loro. Poi bisognerà vedere lo sviluppo delle cose: la lista va consegnata il 7, non serve fretta: ho deciso chi portare, ma ci sono alcune situazioni da sistemare compresa quella relativa a Meret”.
Per il centrocampo c’è un po’ di ballottaggio con Fagioli, Ricci e Folorunsho: “Mi piacciono tutti – dice Spalletti – ma il ballottaggio si può spingere anche più in là. Difficilmente convocherò sia Fagioli che Ricci perché devo lasciarmi delle scappatoie in altri ruoli. Folorunsho dà soluzioni diverse per fisicità e tiro da fuori, è bravo di testa e questo è un fattore da valutare”.
Spalletti ha anche parlato delle tre esclusioni che dovrà fare domani: “Mi dispiacerà. Mi piacerebbe sentirmi dire che saranno sempre a disposizione dell’Italia perché questo è il gruppo che mi porterò ancora in futuro. Sarà possibile cambiare convocati fino alla vigilia del debutto e agli esclusi dirò di tenersi a disposizione”.
Infine, su Cambiaso e Calafiori: “Cambiaso sa puntare l’uomo e fare sia la fase offensiva che difensiva. È intelligente, sa usare il destro e il sinistro, ha un po’ tutto. Calafiori ha fatto esperienza al Basilea prima che al Bologna. I nostri ragazzi dovrebbero fare più cose così, invece i Primavera preferiscono fare panchina invece che andare all’estero a giocare: sono esperienze che ti fanno crescere, ma farsi il mazzo non va più di moda. I procuratore preferiscono tenere i giocatori vicino, invece che farli giocare e questo è il motivo per cui nascono pochi giocatori. Le giovanili italiane sono di buon livello, poi manca l’ultimo step”.
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