Un grosso problema continua ad affliggere il mondo del calcio. L’ultimo annuncio ha lasciato senza parole molti tifosi
Il calcio per tanti non è solo una passione, ma un punto centrale della propria vita che resta sempre nei pensieri e, quindi, nella propria quotidianità. Se per alcuni è solo un hobby da controllare ogni tanto, per altri è impensabile saltare la visione di una partita della propria squadra del cuore o peggio rinunciarci per tutta la stagione.
È per questo che gli abbonamenti televisivi negli ultimi anni sono stati un argomento piuttosto spinoso in Italia e in tanti Paesi europei. Dalle nostre parti, anche gli utenti più fedeli continuano a lamentarsi della spesa complessiva che devono sostenere anno dopo anno e di non riuscire comunque a coprire tutti gli eventi in programma, tra campionati nazionali e tornei internazionali, se non sommando più abbonamenti e con prezzi in continua crescita.
Con lo spezzatino, è aumentato anche il ricorso alla pirateria, che non può essere in ogni caso favorito, né giustificato. Anche in Spagna, la situazione non è delle migliori, tanto che Javier Tebas ha annunciato grandi novità nelle ultime ore e con termini piuttosto duri.
Il presidente della Liga ha parlato dello spinoso argomento nell’intervento al ‘South Summit’, in cui ha snocciolato i numeri enormi del fenomeno. Attualmente, sono 46.000 IP in tutto il mondo che trasmettono contenuti illegali di natura sportiva, ospitati sui server di grandi aziende.
L’attacco senza precedenti di Tebas è diretto verso i leader del settore: “Google e Apple partecipano al furto perché hanno messo in atto il meccanismo affinché l’utente possa rubare il segnale perché nei loro play store, hanno le loro app che puoi scaricare e vedere e in quelle applicazioni pirata hanno pubblicità da cui fare soldi”, e questo faciliterebbe di gran lunga attingere al calcio pirata, anziché sottoscrivere abbonamenti legali.
“Hanno entrate significative attraverso la pubblicità e poi sono ladri di proprietà intellettuale, di contenuti calcistici e sportivi“, ha continuato il numero uno della Liga, sottolineando che serve l’intervento del governo per uscire da questa situazione.
L’argomento gli sta molto a cuore, non solo per ragioni economiche, ma soprattutto perché la Spagna ha il titolo di campione d’Europa per la trasmissione pirata di contenuti audiovisivi. Alla fine, Tebas ha promesso (o meglio minacciato): “Alcuni finiranno dietro le sbarre“.
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