Da anni resiste un dilemma in Francia che rischia di condizionare anche i prossimi Europei: la risposta è arrivata da Simone Inzaghi
La Francia si avvicina ai prossimi Europei da favorita assoluta, un po’ per quello che ha dimostrato negli ultimi anni, un po’ perché ha dalla sua parte Kylian Mbappé e infine perché la rosa sembra di gran lunga quella migliore per affrontare la rassegna per nazionali.
Eppure, anche per loro, non manca qualche dubbio e non possono evitare di metterlo direttamente in prima pagina. Uno di questi è stato sollevato dall’autorevole ‘L’Equipe’, ma in realtà se ne parlava già da qualche giorno, e riguarda un calciatore che abbiamo imparato a conoscere bene in Italia e a livello internazionale: si tratta di Benjamin Pavard.
Il centrale ex Bayern Monaco, acquistato dall’Inter la scorsa estate a suon di milioni e subito schierato nella retroguardia a tre di Simone Inzaghi, è stato uno dei protagonisti assoluti dello scudetto nerazzurro. Dopo una prima fase di ambientamento, ha dato solidità, tempismo nei contrasti e qualità nell’impostazione del gioco, diventando sempre di più una certezza e un punto di riferimento per il futuro.
In Francia restano i dubbi sulla posizione di Pavard: la risposta indiretta di Inzaghi
Didier Deschamps ha deciso di convocare Pavard nelle vesti di difensore centrale, anche se sa bene che all’occorrenza può giocare senza problemi anche da terzino destro. ‘L’Equipe’ spera che sia la posizione giusta per dare il contributo atteso e spera di vederlo al massimo della forma, pur tenendo qualche dubbio sul ruolo.
In realtà, il primo anno all’Inter potrebbe già aver dato la risposta ai francesi. Nel suo primo anno a Milano, anche nell’Inter di Inzaghi, spesso sottoposta a trasformismo tattico, Pavard non si è mai davvero discostato dal ruolo di braccetto di destra. Nello sviluppo dell’azione capitava anche che stringesse molto in impostazione o che si inserisse in avanti, ma è da ultimo uomo che ha dato il meglio, grazie a recuperi fulminei e un gran tempismo sul pallone.
Per questa ragione, anche se in un sistema a quattro, la scelta di convocarlo come centrale ci sembra quella corretta, purché le sue caratteristiche si integrino al meglio con quelle del suo compagno di reparto. Ma questa è un’altra storia.