Già a gennaio, il Napoli ci aveva visto lungo: il primo gioiello per Antonio Conte è Popovic, ma è molto acerbo e Tiribocchi ci spiega perché
Il Napoli ha già un nuovo acquisto certo per l’estate 2024. Qualcuno probabilmente l’ha rimosso dalla mente o non lo sapeva. Il primo giocatore dell’era Antonio Conte sarà il gioiellino Matija Popović, classe 2006 attualmente al Monza.
Il giovane calciatore serbo, cresciuto nel settore giovanile del Partizan Belgrado, è stato ingaggiato a parametro zero per soli sei mesi dal club brianzolo. Dal 1 luglio sarà un calciatore del Napoli e firma un lungo contratto di 5 anni, fino al 2029. La società azzurra ha puntato molto sul ragazzo, strappandolo alla concorrenza del Bayern Monaco. Tuttavia, in questi mesi in Italia non ha giocato molto. Palladino non l’ha mai lanciato in prima squadra, mentre con la Primavera del Monza ha disputato poco oltre 100 minuti in 5 partite. Magro bottino, ma il talento non si discute.
Sul ragazzo si sa davvero poco, ma noi di Calciomercato.it abbiamo contattato Simone Tiribocchi, collaboratore con il Monza come responsabile delle affiliate, che ci ha parlato di Matija Popovic dal punto di vista tecnico e mentale: ecco come Antonio Conte potrà utilizzarlo per la prossima stagione al Napoli.
Signor Tiribocchi, ha avuto modo di vedere Matija Popovic in questi mesi trascorsi a Monza?
“L’ho visto, sicuramente non nei minimi dettagli perché mi occupo di un’altra area e non vado sempre a vedere le giovanili. Popovic è un ragazzo in gamba, che secondo me deve ancora ambientarsi bene nel nostro Paese”.
Secondo lei deve andare un altro annetto in prestito o dovrà farsi le ossa ancora in Primavera?
“Difficile da capire. A me fece bene andare a giocare in Serie B. C’è da capire se il ragazzo ha bisogno più di una prima squadra o un ambiente giovanile per esprimersi meglio”.
Quali sono i punti di forza e dove può ancora migliorare?
“Deve migliorare nell’aspetto mentale, fare quel salto e pensare di essere un giocatore forte. Deve avere consapevolezza, deve cercare di capire il prima possibile il calcio italiano. Qualità? Il grande fisico abbinato ad un’ottima tecnica. Ha le basi per poter emergere”.
In che ruolo lo vede meglio? Di Popovic se n’è parlato come attaccante, come seconda punta, come trequartista…
Come prima punta dipende…Sicuramente è un trequartista o una seconda punta. Matija deve inventare e deve essere libero di muoversi. Sa smarcarsi bene, sa bene dove andare a interpretare il ruolo. E’ un giocatore moderno: può giocare in tutte le parti offensive. Però per me non deve prendere palla spalle alla porta. Deve avere spazio, deve correre”.
Prima dell’accordo con il Napoli e poi con il Monza, c’era il Bayern sulle tracce del ragazzo. Secondo lei ha potenziale per questi grandi club?
“Il tempo lo dirà. Ci sono ragazzi che sembrano aver chiuso un ciclo e poi in un’altra nazione lo riprendono e tornano ad essere giocatori di livello. Popovic deve fare il suo percorso”.
Tiribocchi, lei ha avuto Conte in passato. Cosa si ricorda dell’esperienza all’Atalanta con il mister?
“Mi ricordo tutto di quei tre mesi con Antonio Conte perché sono stati importanti per me. La stagione dell’Atalanta stava andando male, ma con Conte ho fatto cinque gol di fila in Serie A. Credeva molto in me. E’ un allenatore che sa dove vuole arrivare e sa come arrivarci. Interpreta l’allenamento totalmente in un’altra maniera. E’ coerente, io sono molto legato a lui come persona. Quando dicono che è un vincente è la verità. E non perché vince trofei, ma perché prepara ogni giorno il lavoro”.
L’ha sentito di recente?
“Sento spesso il fratello (Gianluca, match analyst del Napoli), sono felici di questa nuova esperienza. Nessuno firmerebbe controvoglia (ride ndr)”.
Matija Popovic incontrerà Antonio Conte in ritiro, con ogni probabilità già nei giorni antecedenti alla partenza per Dimaro, quando tutta la squadra si radunerà a Castel Volturno. Secondo quanto appreso da Calciomercato.it, il Napoli vorrà valutare da vicino il ragazzo, prima di decidere se spedirlo nella formazione della Primavera o mantenerlo in prima squadra.
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