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Euro 2024

Italia-Albania, Donnarumma: “Scamacca fa la differenza. Vincere è obbligatorio”

Gigio Donnarumma, uno degli uomini più attesi di questa Italia, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia dell’esordio contro l’Albania

Capitano, punto di riferimento e come dice Buffon ‘garanzia’. Gigio Donnarumma arriva al suo secondo Europeo con tante attese sulle sue prestazioni. Miglior portiere della Ligue 1 per la seconda volta, ma comunque mai senza critiche. Dal numero uno indiscusso dell’Italia ci si aspetta tanto anche in termini di leadership ed è lui a metterci la faccia il giorno prima la sfida contro l’Albania che segna l’esordio a Euro 2024.

Donnarumma (Ansafoto) – calciomercato.it

Il portiere del PSG ha parlato in conferenza stampa insieme al ct Spalletti:

Con quale spirito affronterai la partita d’esordio? Ti senti il leader? “Lo spirito è quello, quando si affronta una competizione così come quella di tre anni fa, la squadra è pronta, vogliamo ripercorrere quelle notti magiche, cerco di dare consigli su quello che è stato 3 anni fa. Ma la squadra è già pronta e non ne avrà bisogno, noi che ci siamo già stati daremo delle indicazioni”.

È la sfida più insidiosa con cui cominciare? “Sicuramente, ci sono tante insidie, c’è d aprenderla al 100%, stare sul pezzo, loro sono bravi e rapidi, fanno un bel gioco, assolutamente domani non si può giocare al 70-80% ma al 100. Poi pensiamo partita dopo partita. Domani sarà importantissima per mettere un tassello nel gruppo”.

Il punto più forte dell’Albania? “Sono una squadra molto rapida e veloce, abbiamo visto dei loro video, hanno individualità molto forti e dobbiamo stare attenti a non allungarci, hanno rapidità in contropiede e bisogna stare uniti, avere un gruppo squadra compatto e avere equilibrio. La partita si può vincere al 1′ o al 90′, l’imporgante è non allungarci”.

Che regole state seguendo in ritiro, anche senza videogames? “Nessun impatto, l’importante è avere equilibrio anche lì, in stanza magari usi i tuoi giochini ma importnate è non fare tardi perché bisogna riposare, dopo cena stiamo insieme nella sala giochi e ci svaghiamo. Su quello si è creato un bel gruppo. Guardiamo partite, stiamo insieme, ma non c’è problema, il mister ci ha dato indicazioni e consigli ma nessuna regola ferrea”.

Ora sei capitano, quanto cambia per te? “No, ma è una responsabilità in più. Ma non cambia assolutamente niente in questo gruppo, ci sono vari leader che si fanno sentire e anche io lo farò. Il mio peso è quello, lo scorso Europeo è stato fantastico, sono esperienza indimenticabili, la storia è stata scritta, ora cerchiamo di fare un’altra pagina”.

Preferisci la difesa a tre o a quattro e che differenze ci sono? “Non è importante il modulo ma come lo interpreti, per me da dietro è uguale, l’importante è avere una squadra compatta e coesa. Poi a tre o quattro lo decide il mister, a me non cambia. Ogni squadra ha il suo modulo, ci si mette diversamente in base a chi si incontra, il mister si adatterà. I ragazzi che ha a disposizione sanno giocare in tutti i modi”.

Vincere è obbligatorio domani? “Vincere mette un mattoncino importante, la prima è sempre importante, abbiamo altre partite difficoli in un girone difficile. Vincere domani ci mette in una posizione diversa, non fare punti domani significa avere più responsabilità nel farne in partite difficilissime. Ci darebbe più serenità vincere, ma l’obliettivo è fare punti con chiunque”.

Quanto conta avere Buffon che ha vinto nel 2006. “Avere Gigi qui conta tantissimo, ci racconta le sue esperienze e l’estate indimenticabile che hanno vissuto, è una situazione forte perché ti lascia tanto. Sentirlo dare consigli è ancora meglio, lui può darcene su quella che è diventata storia, ma sicuramente in cmapo scendiamo noi. C’è da battagliare, non è facile qui, ma averlo al nostro fianco ci può dare tanto”.

Come vi siete organizzati nel rapporto con gli arbitri e il fatto che sei capitano. “Rosetti è stato chiaro, quando ci saranno situazioni vicine alla mia area parlerò io con gli arbitri, poi prima della partita decideremo chi in caso parlerà con l’arbitro in situazioni lontane dalla mia area, ci organizzeremo con Jorginho e Barella”.

Lavori sempre con la mental coach? Su cosa vi siete focalizzati? “Sì, è importantissimo lavorare con una mental coach, lo consiglio a tutti, ti aiuta a restare in equilibrio, a non farti prendere dalle situazioni, le tensioni sono alte e le ambizioni anche. L’importante è tenere i piedi per terra”.

Come vedi Scamacca? Abbiamo risolto il problema? “Gianluca ha fatto passi da gigante, è un grandissimo attaccante, ho guardato ogni singola partita e ha fatto cose incredibili. Può fare la differenza in ogni situazione, è importante avere un punto di riferimento in avanti. Sai di avere un punto di appoggio, siamo contenti di averlo. In alternativa abbiamo Retegui e Raspadori, sono diversi ma grandi attaccanti”.

Francesco Iucca

Romano, giornalista, dal 2013 inseguo un sogno. Inviato e opinionista tra tv, radio e tanto altro. Roma, Lazio, Nazionale, ma senza limiti. Sempre alla ricerca di 'cosa c'è dietro'. Tengo alla larga quelli che 'Il calcio è solo un gioco'. Amo il tennis, Roger Federer e la musica. Cantante e pianista a tempo perso.

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