Gigi Buffon commenta la vittoria di ieri contro l’Albania e spiega qualche paragone interessante tra Spalletti e Lippi, raccontando la gestione dell’attuale ct
DA ISERLOHN – La reazione e la voglia di tornare a giocare subito, senza scomporsi. È questa la caratteristica principale che Spalletti, Buffon e gli altri si portano via da Dortmund. Da Casa Azzurri, le parole del capodelegazione: “Abbiamo dimostrato di essere una nazionale equilibrata che ha consapevolezza, con un inizio shock che poteva destabilizzare anche un certo tipo di convinzione abbiamo proseguito a giocare a macinare gioco. Come ha detto il mister la nostra forza è quella di aggrapparci al gioco Il mister cerca sempre di trarre il massimo da quello che ha a disposizione, a volte utilizza il bastone a volte la carotina. Penso siano degli strumenti inevitabili quando devi ottenere il massimo dai ragazzi”.
L’ex portiere ha parlato durante la premiazione del concorso ‘Il migliore gol delle nostre nazionali: fai gol anche tu!‘ indetto dall’Ambasciata italiana, in collaborazione con la Figc. “La vittoria contro l’Albania è frutto dell’equilibrio e della consapevolezza che questo gruppo ha acquisito. Bisogna imparare a essere più cinici perché con tutte le occasioni che abbiamo avuto nel primo tempo, avremmo potuto chiudere prima il match e nel finale non avremmo rischiato di subire il 2-2. Io però preferisco guardare il bicchiere mezzo pieno e pensare che, dopo un inizio shock che ci è costato l’1-0, in un quarto d’ora siamo stati capaci di ribaltare il risultato. È stato secondo me un segnale forte”.
Poi il parallelo con Lippi: “Tra di loro c’è molta somiglianza per come gestiscono il gruppo. A volte sa essere amico, altre molto esigente e richiama tutti alla massima attenzione. Il suo e il nostro desiderio è quello di ottenere sempre il massimo e possiamo riuscirci se andiamo avanti sulla strada intrapresa”. E ancora i complimenti a Donnarumma per la parata nel finale: “E’ stata molto importante e grazie a quel suo intervento abbiamo messo in ghiaccio la vittoria. Spagna? Nell’Europeo del 2016 abbiamo fatto agli spagnoli uno scherzetto, ma quella era una Spagna a fine ciclo o con elementi importanti che avevano già abbandonato la nazionale. Questa invece è una squadra forte e tosta. Anche noi però siamo una nazionale in crescita che tra due anni sarà quasi al top, ma che già adesso raggiunge livelli di performance elevati”.