Obiettivo Spagna per l’Italia di Luciano Spalletti che sta lavorando per arrivare al meglio alla gara di giovedì. A due giorni dalla partita parla in conferenza stampa Giacomo Raspadori
Il percorso dell’Italia ad Euro 2024 è iniziata con una vittoria importante in rimonta contro l’Albania. Gli azzurri nella seconda giornata del girone si ritroveranno però l’ostacolo più grande: la Spagna che ha vinto la sua gara d’esordio in modo netto contro la Croazia.
A due giorni dalla seconda partita del gruppo B parla Giacomo Raspadori da Casa Azzurri proprio per presentare il momento della truppa di Spalletti in vista della gara contro le Furie Rosse.
Spalletti diceva che tutti gli attaccanti partono con le stesse possibilità. “Io me la sto giocando al massimo come sempre e come tutti, vogliamo mettere in difficoltà il mister nelle scelte prendendo in allenamento il più possibile”.
Sullo svago e la playstation. “Ora ci concentriamo sul fare gruppo, stiamo passando dei bei momenti insieme, è un aspetto che può darti qualcosa in più, stare insieme ed essere più uniti. Ora niente studio, sono totalmente focalizzato sull’Europeo”.
La mancanza del numero 9 è un falso mito? Necessario avere un Osimhen per vincere? “Non è un requisito fondamentale, anche se in certe partite può essere un valore aggiunto, avere magari qualcosa di più fisico. Penso che si possa benissimo avere un attaccante che si tira fuori, avere uno spazio che si libera”.
Tu sei in Nazionale da tre anni ma sei stato titolare solo a Sassuolo. Colpa degli ‘stranieri’, essendo chiuso a Napoli da Osimhen e Kvaratskhelia o inizi a scalpitare? “Io sono molto ambizioso, è normale che a 24 anni non penso più di considerarmi un giovane del calcio. L’obiettivo mio è cercare di avere più continuità, cercherò di costruirmi questa occasione di avere più continuità che è il mio principale obiettivo”.
Quanto ti senti cresciuto rispetto al 2021? Cosa ti aspetti da questo Europeo? Come hai ritrovato Spalletti? “Sono molto più maturo e consapevole dei miei mezzi. Volevo essere confermato, essere qui non è scontato ma un grande motivo di orgoglio. La carica te la trasmette in ogni istante. Lui cerca di trasmetterti qualcosa, il tempo è meno rispetto al club e cerca di imprimere rispetto al suo credo”.
Oggi c’è l’esordio di Kvara, vuoi mandargli un messaggio? Come si gestiscono le voci di mercato che arrivano nel ritiro della nazionale? “A Kvara faccio un grande in bocca al lupo, oltre a essere un talento che non scoprio io è un ragazzo d’oro, sono sicuro che saprà mettersi in mostra. Noi siamo umani, qualsiasi cosa ci sia il pensiero c’è, qualcuno può avere il pensiero a qualcosa di extra che succede. Ma l’occasione di una competizione così ti porta a essere totalmente focalizzato su questo, è una delle cose più belle che può capitare da sportivo”.
Ti senti sottostimato? Colpa anche tua che sei troppo ‘educato’? Non mi sento sottostimato, sono qui all’Europeo, quindi sarebbe una mancanza di rispetto per gli altri. Non c’è da mollare mai, ovvio, ma costruirsi ogni giorno l’occasione. Continuerà a fare così cercando di farmi trovare pronto quando servirà”.
Quanto successo a Napoli ti può indurre a ragionamenti sul futuro? “Non ci sono colpe. La mancanza di continuità può portarti a essere non pronto, per come sono fatto io e come mi alleno non penso di aver perso qualcosa ma di essere al mio 100%”.
Dove pensi di poter far male alla Spagna? “Ci sono diverse cose, sappiamo che la Spagna è una squadra di grande livello. Hanno fatto un ottim odebutto ma dobbiamo concentrarci su di noi, abbiamo tutte le carte in regola per potergli fare male”.
La favorita? “Forse le squadre che per individualità possono essere Francia e Inghilterra, ma nel calcio conta anche altro e siamo in tanti a voler togliergli questa nomea”.
Il pericolo più grande della Spagna? “Hanno una grandissima riaggressione quando perdono palla. Dobbiamo subito mettere la palla in sicurezza e pulirla. Cercare di creare poi la situazione per fare gol”.
Avete visto qualcosa di Spagna-Croazia? Cosa vi ha colpito? Ti sei scambiato dei messaggi di auguri con Kvara? “Non mi sono sentito con lui. Abbiamo notato l’intensità in tutta la partita”.
Come ti ha tenuto all’interno del gruppo soprattutto a livello mentale in quest’anno in cui hai giocato meno? “Mi sono sempre sentito parte del gruppo della Nazionale, a parte per una volta per infortunio sono stato sempre convocato. Non ho mai pensato neanche di non poterne far parte di questo gruppo. La continuità aiuta il giocatore a esprimersi al meglio. Giocare 30 partite di fila ti porta ad avere una sicurezza tecnico-tattica diversa, sei più sciolto nello stare in campo. Non ci siamo sentiti spesso in maniera diretta, ma solo qualche volta. Quando hai la conferma con le convocazioni anche in un momento in cui non giochi tanto vuol dire che la stima è comunque molto alta”.
Vinciamo le under e magari non arrivano poi nelle nazionali maggiori, c’è un problema? “Va avanti da un po’ di tempo. In Italia a 24 anni un calciatore è considerato giovane. Gli esempi sono all’estero dove a 24 anni hanno già 150 partite, io non mi reputo giovane e spero che la mentalità possa cambiare. Spero si dia il tempo di far sbagliare i giovani. A me De Zwrbi ha dato la possibilità di sbagliare, ma io sono stato fortunato perché in Italia non succede. Spero che i ragazzi abbiano più occasioni”.
Vi siete già sentiti con Conte? “Col mister ci siamo sentiti, ci siamo conosciuti ma qui siamo focalizzati all’Europeo”.
Pensi che il prossimo anno al Napoli con Conte ci sia la possibilità di avere più spazio? “Il mio obiettivo sicuramente è quello, cercare di fare un’annata da protagonista e avere continuità. Non siamo ancora entrati in discorsi, è ancora presto, non ci siamo visti di persona e professionalmente. Troppo presto per parlarne e non siamo nella sede corretta”.