Alessio Cerci è intervenuto a TvPlay commentando alla sconfitta dell’Italia contro la Spagna e non solo: tutte le parole dell’ex esterno
Dalla sconfitta dell’Italia contro la Spagna a Chiesa e Immobile, passando per Robben e Yamal: Alessio Cerci è intervenuto a ‘TvPlay’ parlando a tutto campo e soffermandosi in particolare sulla Nazionale e il cammino degli azzurri ad Euro 2024.
ITALIA-SPAGNA – “L’Italia non ha fatto una bellissima partita, siamo stati dominati dalla Spagna. Si è vista una differenza di intensità e quando incontri una squadra così forte al 90% perdi. A livello di singoli, non si vedrebbe tale differenza. Ma loro andavano più forte. Ci è andata anche bene con il risultato. La Spagna ha molti giocatori bravi nell’uno contro uno, all’Italia mancano”.
CHIESA – “È l’unico giocatore della Nazionale che crea superiorità, dovrebbe fare la differenza in attacco. Nel calcio di oggi, chi ha più giocatori capaci di saltare l’avversario ha maggiori probabilità di vincere: a noi manca. Stravedo per Chiesa, quando sta bene è esplosivo: fa gol, fa assist. A volte si incaponisce troppo, ma ha potenzialità per fare molto meglio. Da dopo l’infortunio, però, la sua gamba è venuta un po’ a mancare”.
IMMOBILE – “Immobile con la Lazio ha fatto tanti gol, ma in Nazionale è stato criticato. Dovevamo avere opinioni positive su di lui, è un grandissimo attaccante. Uno che segna così tanto non può essere criticato. Dovevamo crederci di più. Lui ha percepito questa negatività che proveniva dall’esterno, è stato condizionato”.
SPALLETTI – “È una persona molto sincera, molto schietta. Sia a livello tattico, che di comunicazione, è uno dei migliori che la Nazionale possa avere. Troverà il modo per far giocare meglio l’Italia”.
ROBBEN E YAMAL – “Il mio esterno preferito era Robben: credo sia stato l’esterno più forte. Poi anche il Cristiano Ronaldo del Manchester United. Il più forte adesso è Yamal: è devastante. Non ho mai visto un giocatore giovane così forte. In Italia non avrebbe giocato, manca la cultura: preferiamo un 35enne che arranca. Yamal in Italia – ha concluso Cerci – avrebbe fatto un po’ di Primavera, qualche prestito in Serie C o Serie B e poi lo perdi. Mihajlovic è stato uno dei pochi che credeva nei giovani, lanciò Donnarumma panchinando Lopez”.
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