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Caos in Federcalcio prima della partita: proposta squalifica di sei anni

Scoppia il caos nella federazione calcistica: proposti sei anni di squalifica per il presidente, sta succedendo di tutto

Anche le federazioni sportive hanno le loro gatte da pelare, e non solo per quanto riguarda i problemi che ci possono essere quando le cose non girano come ci si augura.

Caos in federcalcio, sei anni di squalifica
Bandiera Euro 2024 (LaPresse) – calciomercato.it

Se in Italia, infatti, Gabriele Gravina, numero uno della Figc dal 2018, non se la passa poi così bene visti i non esaltanti risultati della Nazionale azzurra, in Spagna, che pure a livello di squadra, lo abbiamo notato sulla nostra pelle, le cose vanno meglio, la situazione è persino peggiore.

Dopo l’addio di Luis Rubiales, prima autosospeso in seguito alla denuncia da parte di Jennifer Hermoso, ‘vittima’ di un bacio non voluto da parte del presidente durante la cerimonia di premiazione della nazionale ai Mondiali del 2023 in Australia e Nuova Zelanda, infatti, anche il suo sostituto, e presidente a interim, rischia una squalifica di sei anni.

Caos nella Federcalcio spagnola, Rocha rischia una squalifica di sei anni

Secondo quanto riportato da ‘Relevo’, l’attuale numero uno della Rfef, Pedro Rocha rischia di essere inibito per sei anni a causa di un’indagine partita dalla denuncia di Miguel Galan, presidente della scuola allenatori Cenafe, che lo accusa di aver ritardato l’elezione per la presidenza della federcalcio spagnola.

Caos in federcalcio, sei anni di squalifica
Pedro Rocha (Foto Ansa) – calciomercato.it

Il presidente, che così non dovrebbe potersi candidare alle elezioni di settembre per sostituire davvero Rubiales e dovrebbe addirittura lasciare il suo ruolo prima della conclusione degli Europei, è accusato di tre diversi reati dal tribunale amministrativo dello sport, che prevedono, appunto, due anni di squalifica ciascuno, e ha dieci giorni di tempo per fare ricorso prima che lui decida.

A pesare, però, ci sono anche le risposte evasive che lo stesso Rocha, non assistito da nessun avvocato, ha fornito allo stesso Tad nel momento in cui è stato ascoltato come testimone. “Non lo so”, “Non ne sono sicuro”, “È la vita”, sarebbero le repliche che non hanno convinto del tutto i procuratori del presidente. E ora rischia davvero il posto.

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