Croazia-Italia, Bastoni: “La paura non esiste nel calcio. Il modulo non conta”

Le parole in conferenza stampa di Alessandro Bastoni alla vigilia della sfida tra Croazia e Italia, che dirà se e come gli Azzurri potranno avanzare agli ottavi

DA LIPSIA – Il blocco Inter. Se ne è parlato tanto in questi giorni, così come dei possibili cambiamenti di Spalletti per avvicinarsi al modo di giocare dei nerazzurri con Bastoni, Dimarco e Darmian oltre a Frattesi e Barella. Oggi a parlare è uno di loro, alla vigilia di una sfida fondamentale come quella contro la Croazia.

Bastoni (Ansafoto) – calciomercato.it

In conferenza stampa, insieme al ct Spalletti c’è infatti Alessandro Bastoni che ha preso la parola dalla Red Bull Arena di Lipsia:

Spagna temibile ma non nel suo momento migliore: cosa ti preoccupa? “La paura non mi piace accostarla . La paura è quando succedono cose più gravi del calcio, ad esempio quando c’è una malattia. Hanno creato occasioni con la Spagna, più che paura c’è rispetto. Li conosciamo, hanno giocato tante partite insieme e a volte non succede neanche col club. La batosta con la Spagna ci ha lasciato tanto, ci ha unito di più. Quando si perde viene fuori il valore dell’uomo, credo sia uscito. Più facile fare festa quando si vince”.

Cercherete di giocare anche in maniera fisica a arcigna? “Il calcione si usava 50 anni fa, ora non si usa più. Dobbiamo abbassare l’entusiasmo dei calciatori avversari, con il nostro atteggiamento, il coraggio e l’autostima. Rispettiamo tutti”.

Sulla difesa a quattro. “A tre o quattro cambia, ho mansioni diverse rispetto all’Inter. I ruoli contano relativamente, poi sta all0intelligenza e alla disponibilità di saper riconoscere determinate giocare in momenti che posson oessere decisivi. È più quello il nocciolo”.

Servirà una ferocia agonistica da parte vostra? “Oltre ai passaggi sbagliati con la Spagna c’è stato un problema di atteggiamento con la Spagna. Più vtocchi la palla più prendi fiducia, sei costretto a difenderti basso. Più subiremo più sarà complicato.

Subentrata anche un pizzico di paura? “Non esiste la paura in questo sport, non deve esistere perché non ce n’è motivo. Abbiamo parlato per analizzare quanto successo con la Spagna. Abbiamo capito gli errori, quando perdi o ti abbatti o trovi una motivazione per reagire, il calcio per fortuna ci dà sempre una seconda chance”.

Come ti trovi con Calafiori? “Con Calafiori mi trovo bene, ha una qualità enorme, non ha paura di giocare la palla. Mi ricorda me 3-4 anni fa, giocare queste partite è uno step di crescita. Abbiamo giocato due partite, mi auguro che questa affinità cresca”.

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