Lo sfogo di Spalletti dopo le tensioni post-Spagna, il chiarimento e il campo che impone di scegliere il sostituto di Calafiori
DA ISERLOHN – Spalletti calamita l’attenzione mediatica dell’Italia calcistica. Quasi si è parlato meno della qualificazione degli Azzurri agli ottavi di finale che del suo sfogo davanti alle telecamere e soprattutto in conferenza. Che non è stato casuale, come mai è qualcosa che esce dalla sua bocca. Il ct è sbottato già alla prima domanda in sala stampa, a proposito di un ‘patto’ con la squadra per scegliere la formazione e il modulo da schierare contro la Croazia. Uno sfogo che a tanti non è piaciuto, che nasconde la tensione scaricata dei giorni post-Spagna, le polemiche, le critiche, un certo modo di giocare non ancora assorbito dai suoi giocatori.
Un po’ di frustrazione, palpabile anche in panchina durante la partita della Red Bull Arena, mista alla volontà di mandare certi messaggi. Ambiente interno ed esterno, chi parla e dice qualcosa dal primo verso il secondo non fa il bene della Nazionale. E Spalletti ha per certi versi ha ‘approfittato’ del mezzo e del momento per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Magari esagerando, tanto che nel post conferenza un chiarimento c’è stato con il giornalista e il tutto verrà presto suggellato anche pubblicamente. Con qualche veleno che vedremo se sortirà effetti positivi e diventerà antidoto. Ma ora c’è da raccogliere tutti i pezzi di una Italia che è sì passata, ma solo al 98′ (il ct croato Dalic ancora non si capacita del perché così tanto recupero), ma contro una squadra non particolarmente pericolosa aveva giocato una partita non così brillante.
Con Spalletti costretto a un cambio all’intervallo, lo stesso Frattesi che ha poi provocato il rigore. Dopo aver inserito Darmian, colpevole sul gol subito, e Raspadori che ha sofferto l’intensità della partita. Dietro si è tornati a tre, così la squadra si sente più sicura e più stabile. Ma contro la Svizzera il tecnico dovrà fare a meno di Riccardo Calafiori che ieri è stato ammonito per la seconda volta nei gironi facendo scattare la squalifica. Un peccato, soprattutto dopo il grande assist di ieri. E allora cosa succede in difesa? Oggi è il momento del riposo, visto che Spalletti ha concesso la giornata totalmente libera ai suoi giocatori per scaricare la tensione, staccare mentalmente dopo una serata complicata e faticosa. Servirà forse a entrambi.
Il percorso in questo momento resterà sulla difesa a tre, per cui da dietro le alternative principali sono sostanzialmente due: Gianluca Mancini e Alessandro Buongiorno. Tutto dipenderà dalla scelta del braccetto di destra, visto che a sinistra scalerà Alessandro Bastoni. Sarebbe l’ordine naturale. In mezzo Buongiorno o Mancini con Di Lorenzo che può essere confermato in quel ruolo. La “scorciatoia” citata da Spalletti dice questo, anche se lui vorrebbe lavorare su altro. A destra può invece tornare Federico Chiesa o Cambiaso con Jorginho, Barella e Frattesi (o Cristante) in mezzo e Dimarco a sinistra. In avanti Retegui può essere confermato, in coppia con lo stesso Chiesa e occhio a Zaccagni. Comunque ancora presto per prevedere una formazione, il ct dovrà decidere se continuare sulla linea dell’ascolto oppure tornare sui binari del suo percorso. Con la consapevolezza che potrà non dare i suoi frutti nell’immediato.
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