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Napoli, Conte: “Non sono venuto per fare la statuina. Decido io chi resta, mi sento manager”

In casa Napoli è il giorno di Antonio Conte, tutto pronto per la presentazione del nuovo tecnico a Palazzo Reale

Il Napoli presenta Antonio Conte. Il tecnico salentino riparte dalla Serie A dopo l’avventura con il Tottenham terminata nel marzo 2023.

Presentazione di Antonio Conte – Calciomercato.it

E’ lui l’uomo scelto dalla dirigenza partenopea per ripartire e ripotare il Napoli in alto. Dopo una stagione disastrosa da campione in carica, gli azzurri sono chiamati a crescere e hanno deciso di affidarsi all’ex ct della Nazionale. Segui in diretta con Calciomercato.it la presentazione del nuovo tecnico dal Teatro di Corte di Palazzo Reale, splendida location storica che affaccia su Piazza del Plebiscito, nel cuore della città. Più di un centinaio i tifosi in attesa.

Ore 16.45 – Terminata la conferenza con le parole di Aurelio De Laurentiis. “Il Manchester United era la squadra più vincente perché Ferguson era un manager. Conte ha acquisito lo status da manager, ecco perché si permette di dire chi sta con me, sta con me. Lui ha un’idea a 360 gradi, è un uomo di impresa. Sono molto felice di avere Conte perché interpreta questa idea non solo di essere un grande allenatore, ma anche un grande manager. Quando poi ho detto sono tutti cedibili, stavo rispondendo ad un’intervista. E’ una massima che vale sempre, tutti hanno una presenza, un contratto che può scadere, una convenienza più o meno possibile. Ma visto che la scorsa estate abbiamo rinnovato il nostro capitano ed è uomo con grande cervello, è uomo a cui anche io tengo molto, oltre che il nostro allenatore. Che l’agente tenti di portarlo altrove è gioco delle parti”.

15.30 – Comincia la conferenza.

Che identità chiede al suo Napoli? – “Posso promettere serietà, una parola spesso sottovalutata. La serietà nel dare tutto per il Napoli, nel trasmettere la mia cultura a livello lavorativo e la mia mentalità. Nel trasmettere anche le mie idee calcistiche. L’obiettivo, oltre a primeggiare a fine stagione è rendere orgogliosi i propri calciatori e i propri tifosi, perché il tifoso deve riconoscersi nella propria squadra. L’obiettivo massimo è rendere il tifoso orgoglioso della squadra e dei calciatori. Posso promettere grande serietà e che daremo più del massimo”.

Napoli realtà difficile, hai una strategia per primeggiare sin da subito? – “Napoli è piazza importante e passionale, lo sarà sempre. Da parte nostra dovremo alimentare ancora di più questa passione”.

Che faccia avrà il Napoli di Conte? Le interessa il mercato sudamericano? – “Il Napoli avrà una faccia incaz***a. Veniamo da un’annata in cui molte cose non sono andate per il verso giusto. Per quanto riguarda il mercato cercheremo di fare le cose migliori per non sbagliare, al di là di Sudamerica, Africa o Asia”.

Perché ha scelto Napoli? Napoli è sempre stata la sua prima scelta o ci sono stati altri contatti? – “Ho scelto Napoli per il progetto, ho firmato un triennale. Il presidente è stato molto chiaro su quello che potremo fare, si ripercuoterà su quest’anno e gli anni futuri. Il progetto sarà quello di cercare nel più breve tempo possibile di far diventare Napoli un’alternativa alle solite note. Il Napoli è entrato in Europa per 14 anni. Lo scorso anno è stata un’annata non positiva, oggi c’è da ricominciare e ricostruire, ci vorrà tempo e pazienza, ma chi ha tempo non aspetti tempo. Dobbiamo prenderci responsabilità affinché il Napoli diventi un’alternativa credibile a chi di solito vince sempre. Mi ha dato entusiasmo, ho sentito qualcosa in pancia. Siamo qui e non vediamo l’ora. Dall’estero era arrivata qualche proposta, anche interessante, ma c’era un discorso avviato col presidente in cui c’era una promessa in cui ci saremmo rivisti e a bocce ferme avremmo deciso se lavorare insieme o di continuare ognuno per la propria strada. Abbiamo trovato la giusta quadra, avevamo tutti voglia di ricominciare per costruire fondamenta solide per fare qualcosa di importante che duri nel tempo”.

Allenare al Sud – “Per me non è altro che un ritorno a casa, da allenatore di una grande squadra. Per me è una grande soddisfazione, non dimentico le mie origini”.

Quanto tempo per vedere i risultati – “Ripeto le parole del presidente. Io partirei già da domani a fare battaglia, ma bisogna essere realisti. Il presente di oggi è che lo scorso anno ha terminato a 40 punti di distacco dalla prima e a 20 dalla seconda. Non bisogna mettere la testa sotto la sabbia e pensare che si cambia allenatore e tutto torna facile. C’è un progetto, non possiamo competere con le solite note per il monte ingaggi o per investimenti, ma possiamo competere creando basi solide con la cultura del lavoro, la voglia e il sacrificio”.

Mal di pancia dei calciatori – “Li stiamo gestendo nel migliore dei modi. Io ho voluto solo una rassicurazione, che avrei deciso io chi sarebbe rimasto e chi poteva prendere altre strade. Su questo sono stato molto chiaro e categorico. Se pensiamo al riscatto e di dare via i calciatori migliori è un controsenso. Ho chiamato tutti i ragazzi per conoscerli e far conoscere le mie idee. Se ci sono problemi si risolvono, ma la decisione è sempre mia. Il messaggio deve arrivare a tutti. C’è chiarezza di idee, non confusione. Sappiamo cosa fare”.
Aggiunge De Laurentiis: “Chiaro che la domanda si riferisce a Di Lorenzo e Kvaratskhelia. Di Lorenzo è uomo straordinario di grande livello e si è anche infastidito come tutti in quelle che erano le ultime partite. Si è forse sentito abbandonato, ma non è possibile abbandonare una persona come lui. I giocatori sono ragazzi giovani e spesso sono carichi e altre volte si possono scaricare. Ora spero che la ricarica avvenga con l’Europeo. Con Kvaratskhelia non ci sono problemi. Abbiamo un contratto. Mi siederò con la dirigenza, il ragazzo e il suo agente, gli faremo una proposta di cambiamento contrattuale. Non vedo problemi per lui. Poi si può dire tutto quello che uno vuole. Ci può essere chi fa contratti e offerte a giocatori senza autorizzazione. Uno se volesse può richiamarli all’ordine. Tra l’altro in quel club c’è uno che fa il presidente dell’Eca, ma non mi meraviglio più di chi è corretto e chi è scorretto. Io cerco sempre di essere corretto”. Ancora Conte: “Di Lorenzo oltre ad essere un giocatore top lo considero una persona per bene e importante anche per lo spogliatoio, lo stesso dicasi per Kvaratskhelia. Penso lo scorso anno abbia portato ad una frustrazione che ha portato a situazioni non proprio limpide. Ci stanno difficoltà, bisogna rimboccarsi le maniche insieme”.

Osimhen – “So che la situazione è totalmente diversa dalle altre dove ho posto dei veti assoluti. Su Osimhen non posso entrate, fa parte di discorsi precedenti che ho accettato. Osimhen è un grande giocatore”.

Meret o Caprile – “Ossatura della squadra comprende portiere, attaccante, difensore centrale e centrocampista. Per il portiere Meret gode della massima fiducia, ho già parlato con lui. Lui sa quali sono le mie richieste personali nei suoi confronti. Stiamo parlando di un portiere di grandi potenzialità, che gode della mia stima e della mia fiducia. Caprile lo stavo seguendo, ha fatto percorso importante. Possiamo contare su due portieri che possono essere presente e futuro per parecchi anni”.

Approccio ad una nuova realtà – “L’esperienza in comune che posso vedere a questa è il Chelsea, che aveva vinto due anni prima la Premier e l’anno dopo arrivò decimo, poi vincemmo la Premier. Penso sia stato fatto qualcosa di incredibile. Non posso promettere la vittoria, vince solo una squadra. Posso promettere che inizieremo un percorso dove noi dovremo essere competitivi per la vittoria. Oggi bisogna parlare poco, bisogna fare i fatti”.

Sfida più complicata – “Una sfida che arriva al momento giusto. Ho maturato esperienza. Non ho paura, per me è un piacere. Nessuno mi ha regalato niente, quello che ho conquistato l’ho conquistato con sudore, fatica e sacrificio ed è quello che cerco di trasmettere a mia figlia e ai miei calciatori. Abbiamo la fortuna e il privilegio, il Signore ci ha dato il talento, ma senza la voglia di migliorarsi il talento non è nulla”.

Squadra in vista della stagione e Lukaku – “Non bisogna farsi prendere dal panico e fare le giuste considerazioni. Come rosa penso che la maggior parte verrà confermata, sono giocatori validi come uomini e dal punto di vista tecnico-tattico. Dovremo fare cose mirate che possano portare benefici e possano portare a rinforzarci. Le competenze sono importanti anche per basi solide. Il mio obiettivo è migliorare i calciatori, spesso ci sono riuscito e so che posso contare su una buona base a Napoli. Dovremo fare cose giuste. Romelu è un calciatore forte, come Osimhen un calciatore eccellente, non ci sono commenti da fare e sperare di averli sempre dalla propria parte e mai contro”.

Dati – “Fuori casa eravamo la quinta miglior difesa, in casa la 15esima peggiore. Bisogna ritrovare equilibrio, non ho mai visto squadre che si qualificano in Champions che prendono troppi gol. Il troppo offensivo non porta a nulla e idem il troppo difensivo, bisogna cercare di equilibrare. Dobbiamo riflettere e capire. Se prendi i gol non è esclusivamente un discorso di difesa o del portiere. Vogliamo fare correttivi, girano tanti nomi e cercheremo di trovare il profilo migliore rispettando i vari parametri. Cercheremo di fare qualcosa in difesa”.

Passato – “Giusto scordare il passato, ma quel dolore ci aiuterà a fare qualcosa in più. Non andrò mai contro un giocatore per una mia idea, penso saremo molto duttili. Io sto parlando di cose viste in tv, ma non ho ancora avuto modo di conoscere personalmente i calciatori”.

Antonio Conte durante la presentazione – Calciomercato.it

Lavoro – “Se penso a quanto lavoravo da calciatore è molto meno. Lavoreremo il giusto, ma un po’ di fatica bisogna sentirla e farla”.

Kvaratskhelia – “Rimane. Quello che faremo con lui sarà esaltare le sue caratteristiche, portarlo dentro e un po’ sull’esterno. Portarlo troppo dentro il campo può snaturarlo un po’. Faremo così con lui e tutti i giocatori, esalteremo le sue caratteristiche. Dovremo difendere quando difendere con cinque giocatori e quando con quattro, ma la costruzione e il modo di attaccare sarà molto simile”.

Parole di Ibrahimovic – “Rispetto tutti. Non ricordo cosa abbia detto. Io mi considero un manager dal punto di vista tecnico, gestionale, voglio avere voce in capitolo. Magari da qualche altra parte questo poteva dare fastidio”.

Rapporto – “La base è che io sarò pronto a tutto per proteggerli e difenderli, io darò tutto per loro ed esigo che loro diano tutto per me. All’inizio sono tutti disponibili, ma alla fine non si sanno le lacrime e le fatiche che ci sono. Tanti durante il percorso, un po’ come nel ciclismo, li perdi. Se però segui il percorso e arrivi alla fine, questo percorso poi non lo abbandoni più. Una volta che il percorso lo fai tuo, diventi un vincente”.

Vittoria – “Quando vinci ci sono onori ed oneri da affrontare. Dovremo far tesoro dello scorso anno. La vittoria dobbiamo ricercarla quanto prima ed essere più bravi a gestirla. Secondo me la gestione della vittoria non è stata buona sotto tutti i punti di vista, altrimenti non ti spieghi un’annata del genere deludente per tutti. Si vince tutti e si perde tutti”.

Messaggio agli avversari – “Non è il momento di parlare. Oggi potremmo dire tante fesserie, è il momento di fare per tutti quanti noi. Dobbiamo avere voglia di rivalsa. Ha dato fastidio a me da esterno quanto successo lo scorso anno, immagino dall’interno. Sono tornato in pista in Italia e non sono venuto per fare la statuina”.

Giochista o risultatista – “L’importante è entrare nel cuore della gente. Dove sono stato abbiamo scritto pezzi di storia. Per me è importante.  Si va dietro il fumo, io sono per la praticità. Quando le mie squadre hanno vinto lo hanno fatto producendo qualcosa di bello e con grandi numeri in attacco e in difesa. L’allenatore bravo riesce a coniugare il bello con il risultato finale, altrimenti diventa tutto brutto”.

Promesse – “Le promesse fatte sono anche per il presidente, che è il primo tifoso del club. Gli prometto di dire sempre quello che penso”.

Giocatori demotivati – “Mi auguro che Napoli venga visto come una meta, non una squadra di passaggio. Se qualcuno non è contento sta con me a fianco ogni giorno, magari gli racconto due cose. E’ un discorso che non accetto, se qualcuno non è contento sta al mio fianco”.

15.22 – Iniziata la presentazione di Conte. “Ho ricevuto tanto entusiasmo e tanto affetto. Di solito prima do e poi ricevo. In questo caso è il contrario”.

Prende parola il presidente De Laurentiis: “Con un nuovo allenatore si riparte con entusiasmo e cercando di cancellare quello che c’è stato. A settembre compiremo 20 anni di presidenza a Napoli, non so se camperò altri 20 anni”.

15 – Moltissimi come detto i supporters azzurri in festa. Tra i cori spicca “Chi non salta è juventino”

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