Contro la Svizzera non solo Calafiori, Spalletti va verso altri cambi ma i dubbi sono ancora tanti e importanti: la situazione
DA ISERLOHN – Meno due all’ottavo di finale che per certi versi quasi nessuno si aspettava. Un po’ perché al 97′ l’Italia rischiava di essere fuori dall’Europeo, un po’ perché la Germania ha acciuffato il primo posto anche lei all’ultimo secondo e la prospettiva era proprio quella di giocarsi eventualmente l’ottavo con i tedesci. E nessuno si aspettava che gli Azzurri, tenuti a galla da un golazo di Zaccagni al 98′, avessero alla fine un tabellone così – almeno sulla carta – abbordabile.
Praticamente l’avversario più temibile è l’Inghilterra che però di certo non sta impressionando ed è stata già sommersa di critiche. Prima, però, la Svizzera degli ‘italiani’ come Freuler che oggi ha anche chiesto scusa o comunque chiarito le parole di qualche giorno fa e lo ‘sfottò’ forse involontario alla nostra Nazionale per il Mondiale mancato. Ma Spalletti ha altri problemi, ovvero risolvere i diversi ballottaggi per la formazione da schierare sabato a Berlino. Partiamo dalla difesa, orfana di Calafiori squalificato. Mancini è avanti rispetto a tutti soprattutto per esperienza e duttilità estrema in ogni schieramento. Può giocare al centro o da braccetto di destra nella difesa a tre, ma anche in coppia con Bastoni nella linea a quattro. Offre una vasta gamma di opzioni al ct, poi Buongiorno che pure sta convincendo il tecnico e se la giocherà fino alla fine. Non è neanche da escludere che giochino entrambi componendo una difesa inedita ma assolutamente sensata.
In caso Spalletti ne scegliesse uno solo, sulla destra Darmian può essere confermato con Di Lorenzo ancora a tutta fascia. Il secondo duello è tra Jorginho e Fagioli, con il primo sempre titolare in partenza ma un po’ appannato in questi ultimi giorni mentre il centrocampista della Juve è stato provato spessissimo e continua a stuzzicare non poco Spalletti. Poi Frattesi-Pellegrini-Cristante è il ballottaggio a tre tra chi ha deluso il mister (i primi due) e chi rappresenta un buon compromesso anche se non lo fa impazzire di gioia.
L’impressione è che il numero 4 della Roma se la veda con il suo capitano in giallorosso. Scamacca-Retegui è l’altro grande interrogativo, ma va detto che potendo scegliere Spalletti manda in campo sempre il centravanti dell’Atalanta. Con la Croazia è rimasto in panchina, un po’ punitiva, per cercare anche di dargli una scossa. Servirebbe anche parecchio. Tornerà lui al centro dell’attacco anche se Retegui non si è comportato male. Chi giocherà insieme alla punta e darà qualità resta ancora un mistero, per quanto Chiesa pare destinato a rientrare. Troppo importante la sua qualità, il suo spunto bruciante. Verosimilmente al posto di Raspadori, sempre che Spalletti non decida di sorprendere dando una maglia a Zaccagni anche per sfruttare il magic moment.
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