Il calciomercato del Milan non decolla, l’atteggiamento della dirigenza rossonera viene criticato: spunta il paragone con Berlusconi
Il Milan, rispetto a Inter e Juventus, pare più indietro in questa fase iniziale del calciomercato. Sono note le ambizioni del club rossonero per una nuova stagione da protagonisti, anche se per adesso si fa fatica a imprimere una accelerazione decisa. Ed è inevitabile fare paragoni con le ere più gloriose del Diavolo, sebbene queste facciano ormai parte del passato.
Di certo, rispetto alla ‘banter era’ di alcuni anni fa, le cose sono migliorate e il gruppo Red Bird vuole garantire un’alta competitività e qualità della squadra. Anche se non al punto da mettere in discussione alcuni capisaldi, come la “querelle” a distanza con Conte ha evidenziato. Ibrahimovic aveva lasciato intuire che l’ex Ct della Nazionale non fosse stato preso in considerazione perché un profilo troppo ingombrante da manager, cosa che ha confermato lo stesso tecnico pugliese nel momento della sua presentazione al Napoli.
Il risultato, è un Milan che spinge sì sul mercato, ma non a qualsiasi costo per i propri obiettivi. Per il momento, il Milan valuta un possibile asse con il Newcastle, con una eventuale cessione di Tomori o Thiaw, mentre per l’attacco torna d’attualità il profilo di Lukaku. Sembra essersi un po’ raffreddata l’opzione Zirkzee, per il quale alcuni giorni fa il Milan pareva pronto all’assalto definitivo.
Ed è proprio in merito all’attaccante del Bologna che è emerso un paragone rispetto a come si muoveva il Milan sul mercato ai tempi della presidenza Berlusconi. Potendo contare non solo su presupposti economici differenti, ma anche su un approccio radicalmente opposto a quello di oggi.
Un paragone sollevato dal giornalista Enzo Bucchioni, che ai microfoni di ‘Radio Sportiva’ ha perorato la causa di Zirkzee e al tempo stesso criticato la dirigenza milanista attuale. “Se ci fosse stato ancora Berlusconi come presidente del Milan, Zirkzee sarebbe già stato un giocatore rossonero – ha spiegato – Si parla dei 15 milioni di commissioni agli agenti, ma che cosa volete che siano di fronte all’idea di andare a prendere l’attaccante che in questo momento è più in vista? La proprietà che c’è adesso invece fa valutazioni, conti, ragionando come un fondo di investimento e raffreddando il calore e la passione della tifoseria, che tutto questo lo avverte eccome”.
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