Ndoye nei radar dell’Inter: il ct della Svizzera Yakin dice la sua

Dopo Sommer, è toccato al ct Yakin presentare la partita di domani tra Svizzera e Italia che vale il quarto di finale di Euro 2024

DA BERLINO – Non solo Sommer. Dopo i giorni in cui si è discusso delle sue parole riguardo all’Italia, la carica dei calciatori svizzeri ricordando lo sgambetto nel cammino al Mondiale, oggi è tornato a parlare anche il ct Murat Yakin.

Yakin (Ansafoto) – calciomercato.it

L’allenatore è partito dalla questione rigori in conferenza stampa: “Questa settimana abbiamo avuto tempo per allenarci anche sui rigori quotidianamente. Hanno tirato tutti, certo non è la stessa cosa calciare in allenamento o in partita ma abbiamo l’esperienza necessaria per affrontarli ma speriamo di decidere prima la partita. La lotteria dei rigori sappiamo che non piacevole, ma li abbiamo allenati. Speriamo di spuntarla noi”.

Come avete gestito il recupero del gruppo col dialogo tra voi? “È acqua passata, erano giornalisti che hanno strumentalizzato delle cose. Io e Xhaka non abbiamo attriti, altrimenti non sarebbe possibile l’intesa che c’è ora. Siamo uomini con mentalità vincente. Siamo entrambi persone che hanno in mente il bene della squadra, cosa è stato scritto conta poco, mi concentro su cosa può influenzare domani la partita”.

Che insegnamenti ha tratto dal Mondiale? “Sono tornei diversi. Mi interessa cosa può accadere domani. Quest’anno siamo in palla, anche contro avversari forti, ci siamo preparati bene. Abbiamo avuto tempo per prepararci, sono tutti disponibili, l’atmosfera nella squadra è ottima e abbiamo lottato per questo traguardo per arrivare a sfidare l’Italia. Ultimamente l’abbiamo spuntata noi, ma va preparata da capo”.

Che spunto prenderà dalla partita con l’Italia delle qualificazioni? “Mi viene chiesto sempre se quella è stata la partita più bella, di certo è stata bella e speriamo di riviverla. Ci sono partite speciali che prepariamo in modo speciale. Sono sempre partite interessanti, a parte alcuni momenti. Siamo felici di incontrare l’Italia, è una partita a viso aperto. Non voglio dire chi è favorito e chi no. L’Italia è un paese vicino a noi, la conosciamo ma è una partita speciale. Speriamo finisca allo stesso modo”.

Non ci sarà Widmer: come lo sostituirà? “Ci saranno dei cambiamenti, è normale, non ci saranno grandi cambiamenti di modulo, siamo pronti ma non vogliamo snaturarci”.

Si parla molto di Ndoye all’Inter: è pronto per questo salto? Ne avete parlato? “Il suo sviluppo è qualcosa di bellissimo, l’ho visto dall’Under 21, la decisione di andare al Bologna è stata ottima. Sono anche andato a trovarlo. Poi è stato infortunato  per qualche tempo ma è riuscito a conquistarsi il posto in formazione. Ci fa piacere averlo in squadra con la sua imprevedibilità, con la sua velocità, la sua testa sgombra. Se è matura la decisione per questo passo non lo posso dire io e tra l’altro non stiamo parlando di mercato, siamo concentratissimi sulla partita con l’Italia che richiede tutta la nostra attenzione ai dettagli. Lui deve decidere se è il momento giusto, non sono l’uomo adatto a cui fare questa domanda”.

Su Scamacca? “Ha un ruolo fondamentale nell’Atalanta, è un attaccante forte, di sfondamento, fisico, completo, forte anche in difesa, ha un grande margine di azione sul campo e spero che domani riusciremo a tenergli testa, ma è molto interessante e con molte doti”.

Ha capito come gioca questa Italia? “Abbiamo fatto i compiti a casa, nelle partite precedenti ci ha stupito come potesse cambiare tra i moduli ma noi siamo pronti. L’Italia è il paese della tattica, lavora molto dal punto di vista difensivo. L’Italia è uno dei paesi che gioca con marcatura a uomo su tutto il campo, lo fa l’Atalanta, siamo pronti ma dobbiamo mettere l’accento su come vogliamo giocare noi. Magari anche per prenderli alla sprovvista”.

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