Dalle conferme di Spalletti alle ultime prove sul campo: la probabile formazione dell’Italia nell’ottavo di domani contro la Svizzera
DA BERLINO – Spalletti cambia tutto, più o meno. Almeno in partenza, visto che poi durante la partita si modificano tante cose e tanti movimenti in maniera molto naturale. Perché alla lettura della formazione il ct elencherà i calciatori schierati con la difesa a quattro, non a tre come fatto nelle ultime. E pure con qualche avvicendamento negli uomini in campo, obbligato o meno. Intanto non ci sarà Calafiori squalificato: vi avevamo parlato di come Mancini fosse in vantaggio rispetto a Buongiorno e questa sera Spalletti lo ha confermato, ufficializzando che ci sarà il difensore della Roma al centro.
Davanti a Donnarumma, a completare la prima linea Di Lorenzo, Bastoni e Darmian. Dimarco è fuori per infortunio, lo stesso Bastoni è reduce da qualche linea di febbre, oggi stava meglio ma andrà valutato tra stanotte e domani mattina. Il tecnico farà di tutto per averlo. Poi non è ancora chiaro come si schiereranno gli altri sei, che però sono abbastanza delineati. In cabina di regia sta salendo sempre di più la quotazione di Nicolò Fagioli su Jorginho, non brillantissimo nelle ultime uscite. Barella e Cristante saranno le mezzali, poi il tridente con El Shaarawy e Chiesa esterni e Scamacca al centro. Oppure con un 4-2-3-1 con Cristante e Fagioli diga in mediana, o ancora 4-1-4-1. Poco conta, poco cambia.
Quindi il Faraone è l’altra sorpresa di giornata, avanzando nelle ultime prove: l’attaccante della Roma offre più equilibrio all’Italia, ha esperienza e voglia di incidere come ha già fatto capire in conferenza stampa. L’unico dubbio, a quanto dice Spalletti, è proprio sulla punta: Scamacca o Retegui. Al primo ha mandato un altro messaggio: “Deve essere più continuo nella partita”. Insomma, giocare e partecipare anche quando non ha il pallone. Perché per mezzi tecnici, nella testa del ct ma non solo, non c’è proprio partita. La punta dell’Atalanta resta in vantaggio, sperando anche che l’ennesimo stimolo dell’allenatore e la panchina contro la Croazia lo abbiano un po’ smosso. Domani i numeri certi parlano di 6000 italiani e 6000 svizzeri, ma gli altri 58mila (ci sarà il sold out dei 70mila di capienza dell’Olympiastadion) non è ovviamente dato saperlo. L’Italia spera stavolta di essere almeno in parità numerica dopo lo squilibrio contro Albania e Croazia. Servirà anche questo alla squadra di Spalletti per superare la Svizzera.
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