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Da Chiesa a Scamacca: Spalletti e il problema da 200 milioni

Dal cartellino di Federico Chiesa a quello monstre di Gianluca Scamacca: Spalletti ha un problema che costa 200 milioni di euro

L’Europeo dell’Italia termina dopo 4 partite. La Nazionale è riuscita a superare la fase a gironi per il rotto della cuffia, grazie ad una rete di Zaccagni al 98′. L’unico gol di un attaccante della spedizione in Germania. E il futuro per gli Azzurri è piuttosto nero.

Retegui, Scamacca e Chiesa
Retegui, Scamacca e Chiesa (LaPresse) Calciomercato.it

Da diversi anni l’Italia ha un problema con il reparto offensivo. Per il numero di gol segnati con i club, Ciro Immobile avrebbe dovuto ricoprire un ruolo centrale. Il capitano della Lazio, invece, ha faticato tantissimo in Azzurro (solo 17 marcature in 57 presenze), specialmente negli ultimi anni. Addirittura, dopo una stagione al di sotto dei suoi standard, Spalletti ha preferito non convocarlo in Nazionale.

Ma al di là di Ciro, l’Italia ha prodotto tanti attaccanti mediocri negli ultimi 10 anni. O nel frattempo qualche talento si è perso per la strada. Ct Mancini per dare una scossa e cercare un nuovo bomber ha pescato dall’Argentina Mateo Retegui, ora centravanti del Genoa e in rampa di lancio per il calcio europeo. Ma anche per lui la spedizione ad EURO 2024 è stata piuttosto deludente.

Quanto valgono gli attaccanti convocati da Spalletti a EURO 2024

Dei sei attaccanti convocati da Spalletti per EURO 2024 solo Mattia Zaccagni è andato in rete. Tra le delusioni più grandi di questo Europeo bisogna sicuramente citare Gianluca Scamacca, già definito dal ct pigro. E forse dopo 4 partite abbiamo capito cosa intendesse.

Gianluca Scamacca
Gianluca Scamacca, attaccante della Nazionale e dell’Atalanta (LaPresse) Calciomercato.it

Eppure, il nostro bomber arrivava da un momento di forma eccezionale. Protagonista con l’Atalanta di Gasp in campionato e in Europa League, autore di 19 reti stagionali in oltre 40 partite. Media non altissima, ma dignitosa per presentarsi alla rassegna come attaccante principale del proprio Paese. Le sue prestazioni, però, sono state decisamente sotto tono. Ha margine di crescita, ma serve una scossa. E soprattutto, restano tanti dubbi sulla sua valutazione di mercato. L’Atalanta l’ha acquistato Scamacca per 25 milioni e in caso di cessione chiederebbe tra i 50 e i 60 milioni. Il doppio o addirittura più.

Bottega cara quella italiana, motivo per il quale i club di Serie A cercano di comprare soprattutto stranieri. Mateo Retegui, ad esempio, è già valutato attorno ai 40 milioni dopo appena un anno in Serie A e 9 gol complessivi con il Genoa. Non ci va molto distante anche Raspadori, riserva del Napoli per due stagioni di fila, autore di appena 6 gol nell’ultimo anno. Valutazione? E’ stato pagato circa 30 milioni, De Laurentiis non ne chiederà meno di 35.

E ancora, premesso che Zaccagni abbia rinnovato da poco il contratto, se la Lazio dovesse cedere improvvisamente la sua ala difficilmente accetterebbe un’offerta inferiore ai 20 milioni. Il suo bottino stagionale è stato piuttosto magro: solo 6 gol in campionato e uno in Coppa Italia. El Shaarawy anche peggio: 3 gol in Serie A. Ma il Faraone ha una valutazione decisamente inferiore (tra i 5 e i 10 milioni), legata all’età e al contratto che con la Roma terminerà la prossima stagione.

Poi c’è il capitolo Chiesa, altro giocatore che entra in scadenza di contratto e non più al centro del progetto Juventus. La società ha parlato con il suo agente, autorizzato a cercare club disposti a offrire almeno 35-40 milioni per lasciarlo partire. Per Thiago Motta l’ex esterno viola non è imprescindibile e se c’è un modo di far cassa, Chiesa è l’uomo giusto da lasciar andare. Anno davvero difficile per Federico, che ha faticato tantissimo con Allegri in un ruolo non propriamente suo e che anche con Spalletti in Nazionale non si è mai acceso del tutto. Doveva essere la stellina del nostro reparto offensivo, colui che salta l’uomo e crea superiorità, ma sembra tanto lontano da quello visto ad Euro 2020 con Mancini.

Insomma, in totale il reparto d’attacco dell’Italia costerebbe 200 milioni di euro. E ha prodotto un solo gol in quattro partite. Nasce spontanea una riflessione sulle valutazioni esagerate dei cartellini dei nostri calciatori, gonfiati appena siglano un gol o mettono a registro una prestazione poco superiore alla sufficienza. In questo Paese manca talento e a questa Nazionale manca un attaccante. 100 milioni per due centravanti che non segnano è qualcosa che va fuori dall’ordinario.

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