Emergono retroscena sul ritiro dell’Italia in Germania e la sconfitta ad Euro 2024: Spalletti contro la Figc, cosa è successo
Avanti insieme: Spalletti e Gravina hanno deciso di continuare, ognuno dei rispettivi ruoli, dopo la disfatta contro la Svizzera. Niente dimissioni, nessun passo indietro, ma la volontà di proseguire un viaggio, fin qui molto tormentato, che dovrà portare l’Italia ai Mondiali 2026.
Quello l’obiettivo principale da non fallire ed ecco perché serve capire anche cosa non è andato bene nel ritiro tedesco degli azzurri, cosa ha portato a vedere in campo una squadra non soltanto priva di gioco e qualità, ma anche priva di determinazione e rabbia agonistica. Insomma, tutto il contrario di quel che sono gli ingredienti per una Nazionale vincente ed ora il momento delle analisi dovrà dare risposte nette.
Qualcosa su ciò che non ha funzionato inizia ad emergere e spunta un retroscena, raccontato da ‘Il Messaggero’, che riguarda Casa Azzurri e il ritiro di Iserlhon. Un ritiro che ha avuto diverse aspetti che non sono andati a genio al ct che sarebbe rimasto contrariato per alcune scelte effettuate dalla Federcalcio e da chi quel ritiro lo ha organizzato in ogni dettaglio.
Il riferimento è al via vai di ospiti che c’è stato nell’hotel Vier Jahreszeiten, quartier generale della spedizione italiana in Germania.
Non un albergo blindato, ma aperto a decine di persone la sua presenza si è avvertita intorno alla squadra. Cantanti e sponsor, impegni commerciali per i calciatori, insomma tutta una serie di distrazioni che a Spalletti non sono per niente piaciute e delle quali il ct avrebbe fatto volentieri a meno.
Questione anche economica, ovviamente, considerato che il ritiro tedesco della Nazionale sarebbe stato quello più remunerativo della storia della Figc. Il prezzo pagato dal punto di vista dell’attenzione è stato però troppo altro con i numerosi impegni legati ad aspetti extra-sportivi che potrebbero aver inciso sulla concentrazione e l’attenzione dei calciatori.
Ovviamente, non tutto può essere spiegato con questo, ma è certo che le posizioni di Spalletti e della Federcalcio non si sono trovate, almeno da questo punto di vista. Il ct era per un ritiro blindato, la Figc per un’apertura a sponsor e ospiti. Il compromesso non c’è stato, il disappunto dell’allenatore sì. Bisognerà ripartire anche da questi dettagli per evitare un nuovo fallimento come quello vissuto in Germania.
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