Torna a galla il caso plusvalenze e c’è il chiaro riferimento alla Juventus: rischio di penalizzazione per lo scambio ‘sospetto’
È un mercato all’insegna degli scambi quello iniziato appena tre giorni fa in maniera ufficiale. Ce ne sono stati diversi in questo prologo di uno ‘spettacolo’ che terrà banco fino a fine agosto, prima di lasciare spazio in maniera (quasi) definitiva al calcio giocato.
In Italia abbiamo visto la Juventus mettere le mani su Douglas Luiz per una cifra di 50 milioni, con l’Aston Villa che ha però preso Iling Junior e Barrenechea dai bianconeri. Proprio i Villans sono tra le società inglesi su cui sono puntati i riflettori della Premier League per il Fair Play Finanzario con il PSR che ha obbligato le società a chiudere il triennio finanziario il 30 giugno 2024 con un passivo inferiore ai 105 milioni di sterline.
Per riuscirci molti dei club interessati alle normative hanno dovuto chiudere delle cessioni in fretta e furia e non sono mancati degli scambi, proprio tra le società più a rischio: oltre l’Aston Villa anche Chelsea, Everton, Newcastle e Nottingham Forest. I Villans, ad esempio, hanno venduto Tim Iroegbunam all’Everton con Lewis Dobbin a fare il percorso opposto, quindi Omari Kellyman è passato al Chelsea e Ian Maatsen ha raggiunto l’Aston Villa e poi ancora gli scambi tra Nottingham e Newcastle con Elliot Anderson e Odysseas Vlachodimos.
Situazioni che hanno sollevato qualche dubbio, con la Premier League che ha anche inviato una lettera a tutti i 20 club inglesi per ricordare le normative da rispettare. Ora spunta di nuovo fuori il caso della Juventus: può finire allo stesso modo.
Intervenuto a ‘Football Insider’, l’esperto di finanzia Stefan Borson ritira fuori il caso Juventus, con la penalizzazione di due anni fa, per mettere in guardia le società della Premier League.
“Il grande problema qui è simile alla situazione della Juventus di un paio di anni fa” ha affermato, ricordando il caso plusvalenze e come si è concluso, grazie anche alla scoperta di alcuni documenti che hanno evidenziato – secondo la giustizia sportiva – come gli scambi era stati fatti per sistemare il bilancio.
“A prima visione, penso che tutti quegli accordi di Premier League vadano bene – ha affermato -, ma se dovessero spuntare documenti e uno qualsiasi dei club fosse stato avventato nelle comunicazioni, dicendo cose che non avrebbe dovuto dire, allora potrebbe essere un problema”. Il rischio è quello di una penalizzazione come accaduto la scorsa stagione a Everton e Nottingham Forest.
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