Alla scoperta del lato sconosciuto di Alessandro Buongiorno, studente modello: l’intervista al suo relatore della prima Laurea.
Il calcio non è tutto. Lo sa bene Alessandro Buongiorno, ragazzo prodigio e talento della Serie A, che conosce bene anche le infernali e complesse dinamiche di questo gioco.
Il difensore classe 1999 ha sempre mantenuto alto il suo livello di istruzione, facendo sacrifici e salti mortali tra scuola e università, ottenendo ottimi risultati in campo e fuori. Insomma, volere è potere. Alessandro si è laureato in Economia Aziendale alla Pegaso a febbraio 2023, portando alla luce un caso studio a lui piuttosto caro: “Ha sviluppato una tesi in strategia e comunicazione di impresa, analizzando il brand Torino calcio, con introduzione sulle strategie di comunicazioni – spiega a Calciomercato.it il suo relatore della Laurea di Primo livello Andrea Quintiliani, attualmente professore di Finanza aziendale all’Università D’Annunzio Chieti-Pescara – Fu lui ad avanzare questo tema e io accettai di buon grado”.
Professor Quintiliani, lei è stato il relatore della tesi di Alessandro Buongiorno. Ci descriva il ragazzo
“Alessandro ha una spiccata maturità e si intravede anche quando appare in pubblico. E’ una persona molto semplice ed educata. Per quanto riguarda il rapporto che sussiste tra studente e professore è ligio alle regole. Chiaramente, essendo calciatore professionista, era impegnato in ritiro o era sempre in giro. Ma si ritagliava i suoi spazi per dedicarsi allo studio. E’ stato anche un bravo studente, a prescindere dalla tesi di laurea. Si è laureato con il massimo dei voti, ma partiva già da un punteggio molto alto. Credo che lui veda nello studio una fonte dalla quale attingere in futuro, nel caso in cui non dovesse arrivare ad alti livelli nel calcio”.
Dopo la laurea di primo livello, ha dato al calciatore dei consigli per proseguire la sua carriera universitaria?
“Io non ho dato consigli, ma l’Università telematica Pegaso offre suggerimenti agli studenti per il loro futuro. E so che Alessandro si è iscritto alla magistrale. Ha apprezzato molto il triennio e ha voluto proseguire gli studi. So che ha trascinato anche qualche suo collega all’università”.
Capitolo studio e sport. La conoscenza e lo studio possono aiutare l’atleta in campo? L’allenamento allo studio è utile anche al corpo?
“Sport e studio sono collegati reciprocamente. Lo sport ti insegna tanto: lavori in gruppo, ti insegna un metodo di lavoro. E questo si riflette anche nello studio. Ad esempio, Alessandro è una persona molto determinata e ha degli obiettivi che cerca di conseguire al meglio. E non parlo solo di obiettivi sportivi. Avere un mister, avere una società e delle regole di comportamento si riflettono nella sua capacità di relazionarsi con l’ambiente universitario, dagli studenti al personale tecnico-amministrativo. Buongiorno non è stato fatto capitano per caso. I suoi comportamenti sono esemplari: in campo, fuori dal campo, con i colleghi. E’ stato quasi naturale farlo capitano in una società con una storia importante. E c’è un episodio carino sulla sua proclamazione”.
Ci racconti
“Buongiorno ha svolto la proclamazione della sua laurea triennale in albergo con il Torino, perché era in ritiro con la squadra: il giorno dopo avrebbe dovuto affrontare il Milan in campionato. Poi ha festeggiato dopo la gara. E c’è un’altra cosa particolare che mi ha colpito del ragazzo, e che non avviene neanche tra gli studenti ‘tradizionali’: io gli mandavo una email, lui mi rispondeva subito. E’ davvero una bella persona”.
Le ha mai confessato un sogno professionale, al di là di quello calcistico?
“So che è amante del mondo della comunicazione sportiva, legato al brand e al merchandising e che durante la tesi si è confrontato con l’ufficio comunicazioni e marketing del Torino. Fondamentalmente gli piace il marketing. Non so se al termine della sua carriera calcistica voglia continuare in questo ambito, ma secondo me ha caratteristiche per diventare un buon dirigente. Ha tutte le capacità per ricoprire un ruolo di questo tipo, magari sempre all’interno del mondo del calcio”.
Professore, per chiudere. Come vede Buongiorno al Napoli?
“Il Napoli è una bella squadra. Mi dispiace che lascerà il Torino, anche perché è diventato capitano. Forse affrontare la piazza azzurra sarà più complicato. Però magari può indossare quella fascia anche al Napoli, ha tutto per svolgere quel ruolo”.
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