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Lazio, Noslin: “Voglio diventare una leggenda come Immobile. Sneijder mi ha consigliato di venire”

Tijjani Noslin si presenta ufficialmente come nuovo giocatore della Lazio, dove ha raggiunto Marco Baroni con cui ha lavorato fino a poche settimane fa a Verona

A poche ore dalla partenza per il ritiro di Auronzo di Cadore prevista per domani, la Lazio presenta Tijjani Noslin, fino ad ora acquisto più costoso del mercato estivo biancoceleste (circa 20 milioni comprese commissioni). Era previsto anche Loum Tchaouna, che però ha avuto un attacco influenzale.

Noslin (Credit SS Lazio)

In diretta le parole dell’attaccante olandese dal centro sportivo di Formello su calciomercato.it. Accanto a lui il ds Angelo Fabiani, che introduce così: C’è poco da presentare, lo conoscente. Anche io lo conoscevo da prima che arrivasse al Verona e Sogliano è stato scaltro e lo ha acquistato. Da gennaio ha fatto cosa straordinarie, è un profilo importante per la Lazio, giovane, per continuare quel concetto di ringiovanimento della rosa visto che la nostra era l’ottava in Europa per anzianità. C’è un’inversione di tendenza anche per tipo di calcio e Noslin, insieme agli altri che abbiamo preso, corrisponde a queste caratteristiche per questo nuovo ciclo. Passo la parola a lui, lo vedo visibilmente emozionato”.

Parola a Noslin: “Sono molto felice di essere qui, è il mio primo grande step in una big, darò tutto per questo grande club e spero che faremo grandi risultati e vincere insieme. Sono Tijjani Noslin, ho 24 anzi 25 anni, sono un giocatore della Lazio e darò il massimo per questa squadra”.

In un anno ti è cambiata la vita. “La maggior parte delle persone mi conosce da quando ero al Fortuna. Ho fatto grandi passi per diventare un giocatore ora, ci sono tante persone che mi hanno aiutato, il Verona mi ha dato la possibilità di migliorare e ora avere l’opportunità di giocare per la Lazio”.

Cosa ti porti dietro degli insegnamenti di Baroni che ora ritroverai? “Sono molto felice che Baroni sia arrivato qui e mi abbia chiesto. Per me è molto importante, perché ci siamo conosciuti solo per un paio di mesi. Le cose che porto è giocare in profondità, guardare sempre avanti, con la qualità che c’è alla Lazio cresceremo insieme”.

Essere stato un acquisto così costoso ti da motivazione e responsabilità? La gente si aspetta molto. “Non la sento la pressione, perché gioco a calcio ed è quello che so fare e che faccio da una vita. So che le persone si aspettano molto e io farò di tutto per non deluderli”.

C’è un ruolo specifico in cui ti trovi meglio? “La cosa più importante è giocare, non importa se a destra, sinistra o al centro. Cerco di dare sempre il massimo, aiutare la squadra a raggiungere un livello alto e magari qualificarci per la Champions”.

Che insegnamento ti ha dato Baroni? “Bellissimo essere apprezzato da lui”.

Su Immobile. “Non so se resterà o andrà via, ma darò sempre il massimo per aiutare la squadra con gol e assist se è possibile”.

Hai fatto tanti gol da gennaio, hai un obiettivo per quest’anno come andare in doppia cifra? “Ho segnato cinque gol e quattro assist e sono stato felicissimo di aver aiutato il Verona a salvarsi. Ora alla Lazio il livello è totalmente diverso, le partite saranno dure e non importa se segnerò io, ma la cosa importante è solo aiutare la squadra”.

Che cosa ha portato a questa tua esplosione in Serie A visti i gol fatti a Verona che non avevi mai fatto? “Voglio continuare così, ora giocherò con calciatori più forti, spero di avere quindi più possibilità di segnare e raggiungere magari gli stessi numeri o ancora più alti”.

Giocherai dove ha giocato Felipe Anderson, uno dei più amati dai tifosi nella storia recente. Come ti senti? “Se guardo alla Lazio e ai giocatori ce ne sono tanti forti, come Anderson e Immobile che sono leggende. Spero di diventare come loro”.

Il tuo punto di forza e dove puoi crescere. “Posso migliorare in tutto, non smetti mai di imparare, nel fare gol o in altro. Giocare con calciatori così forti può aiutarmi ulteriormente”.

Ci racconti quando hai sentito il nome della Lazio che emozioni hai avuto, ci hai dovuto pensare? “Ringrazio il direttore innanzitutto che mi ha dato la possibilità di giocare in questo grande club. E lo ringrazio per le belle parole. Due settimane prima della fine della stagione, grazie a mia sorella che è molto ‘social’, lei ha letto delle voci su Torino e Lazio, poi sono andato in vacanza e lì è stata la prima volta che il mio agente mi ha detto che la Lazio era molto vicina a comprarmi”.

Ti hanno già presentato il derby? “Tutti in città e anche fuori dall’Italia parlano sempre del derby. È una partita enorme, spero di giocare e magari vincere entrambe le partite”.

Sul match contro la Lazio. “La prima volta che sono venuto a Roma a giocare con la Lazio all’Olimpico, era un momento particolare per loro, ma anche se lo stadio non era pieno era bellissimo. Immagino quando lo stadio è pieno”.

Sogni anche la nazionale? “Devo giudicarmi sulla base di quello che sono ora, devo darmi il tempo di lavorare e restare concentrato, mai arrendersi e dare il massimo in ogni partita. Questa è la cosa più importante. La nazionale sarebbe è un sogno, penso che mi sto avvicinando sempre di più e che prima o poi il ct mi chiamerà. Prego per questo”.

A chi somigli o a chi ti ispiri? “Cerco di giocare, di sentire la partita, entrare in connessione con i compagni, restare ad alto livello. La mia caratteristica è la velocità, le azioni individuali, cerco di individuare il momento che può cambiare la partita. Ci son tanti giocatori che guardo, ad esempio ora Mbappe, Leao, Vinicius, Doumbele, Yamal. Ma osserverò anche i grandi giocatori che sono qui”.

Sull’Olanda che stasera gioca la semifinale di Euro 2024. “Ho visto tutte le partite, hanno fatto bene all’inizio ma senza raggiungere il top del loro potenziale. Stasera la guarderò dal divano, spero che passino e giochino di nuovo contro la Spagna come alla finale del Mondiale del 2010”.

Sull’amicizia con Wesley Sneijder. “Sì, ci ho parlato, mi ha aiutato a riflettere. Mi ha aiutato a scegliere la Lazio perché è un grande club e dovevo venire qui. Dovevo assolutamente diventare un calciatore della Lazio”.

Sei partito centravanti e poi ti sei spostato esterno perché prendevi tante botte? “Posso giocare in tutti i ruoli, l’importante è fare qualcosa di concreto”.

Con Baroni rimarrai libero di svariare oppure avrai un ruolo preciso? “Cerco di tenere la testa libera e lasciare fuori le pressioni. La cosa più importante è essere libero di essere ciò che sono, poi è uno sport di squadra e dobbiamo aiutarci a vicenda”.

Non hai segnato su rigore: che rapporto hai col dischetto? “È successo una volta che non è andata bene. Sono in grado di segnarli se ne avrò la possibilità”.

Hai seguito giocatori olandesi che hanno giocato alla Lazio? O altri che hanno giocato qui? “Conosco de Vrij e lo seguo in quanto olandese, ha fatto una grande carriera, spero di fare quanto lui e che ovviamente ora diventi campione d’Europa. Non ne guardo altri in particolare, spero di fare il massimo, poi solo Dio sa dove arriverò”.

Domani il ritiro: hai parlato con qualcuno dei giocatori più esperti che sono qui? Qualcuno in particolare ti ha accolto? “Sono appena arrivato, è il mio terzo giorno, tutti mi hanno accolto, è un club caldo in cui arrivare. Non ho avuto grandi dialoghi e conversazioni con i compagni, ma mi hanno accolto bene. Anche Baroni mi ha aiutato, non vedo l’ora di andare in ritiro, per stare in forma in vista del campionato e della coppa”.

Che allenatore è Baroni? “Baroni è una parte importante della mia vita, non è obbligatorio portare in altri club giocatori che conosci ma abbiamo un grande rapporto. Mi ha aiutato molto a Verona. Lui vuole giocare sempre in avanti, vincere ogni partita. Col Verona siamo riusciti a vincere contro le big, ci ha messo molta fiducia durante la settimana per potere battere Juve o Milan”.

(IN AGGIORNAMENTO)

 

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