I diritti tv sono rimasti invenduti e ora tanti club temono e rischiano addirittura il fallimento: venerdì la riunione che può essere decisiva
In questo calcio sempre più rivolto verso il futuro e in cerca di nuovi assetti per reinventarsi, una parte fondamentale continuano a farla ovviamente i diritti tv. Tanto, anzi tantissimo se n’è parlato in Italia dopo l’assegnazione a Dazn e alla fine sono andati alla piattaforma di streaming con Sky a ‘subaffittare’ le solite tre partite. Le varie modifiche con il bando di base quinquennale, l’ingresso di Tim, tutto troppo importante per lo stesso sostentamento dei club. I diritti tv, infatti, sono diventati ormai la fonte principale di ricavi per le società, di Serie A e non solo.
E anche all’estero la musica non cambia particolarmente, anzi. Ad esempio in Francia stanno vivendo un momento preoccupante, visto che al momento i diritti tv per la Ligue 1 sono rimasti invenduti. E al calcio d’inizio manca praticamente un mese. Dall’obiettivo di cedere il pacchetto per 1 miliardo, ora già la metà sarebbe considerato un risultato quasi accettabile. Anche perché ad ora, le prime due giornate di campionato rischiano seriamente di non essere trasmesse da nessuna parte. Schermi bui. Sarebbe un’ulteriore batosta dopo il caos Mediapro che ha smesso di pagare dopo la prima rata. E questa potrebbe essere fatale per alcuni club, che andrebbero in enorme difficoltà economica, addirittura rischierebbero il fallimento. Società come Montpellier, Lens, Nantes e Le Havre – sottolinea ‘La Gazzetta dello Sport’ – hanno evocato il collasso. Stessa cosa per il Reims, il cui presidente ha già invocato almeno 500 milioni.
Per il momento resta in dispartite beIN Sports che fa capo al proprietario del PSG Al Khelaifi, che uno dopo l’altro ha rinunciato a Messi, Neymar e Mbappe. Si è passati quindi dal miliardo e due quasi subito svanito per il caos Mediapro, il cui lotto è stato poi svenduto, e ora nessun operatore in qusto bando si è avvicinato ai 530 milioni per le tre migliori partite e altri 270 per le restanti sei. In tutto, 800 milioni, da sommare ai 200 pianificati per i diritti esteri.
L’offerta attuale è di Dazn per 375 milioni in media per 8 partite su 9 a turno, con picco di 500 milioni nel 2029 con bonus in caso di oltre 2 milioni di abbonati. Proposta bocciata. La nuova riunione è stata spostata a venerdì, in cui si parlerà del progetto di una rete autoprodotta, distribuita da sette piattaforme ma senza garanzie di incassi. Servirebbero almeno 2-3 milioni di abbonati. Fantascienza quasi. Mentre Canal+ si è chiamato fuori, la situazione in Ligue 1 è davvero complicata. Il canale L1 resta ad ora, dicono in Francia, l’ipotesi più probabile. Anche perché le garanzie fornite da Dazn non convincono i club in quanto si trattano di impegni della società e non garanzie bancarie (Mediapro insegna). Resta la speranza beIN Sports, su cui alcuni club fanno affidamento convinti che si tratti ‘solo’ di una battaglia di nervi. Di certo bisogna fare in fretta perché il calcio d’inizio c’è tra un mese. E per certe società fare mercato così diventa un’utopia.
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