La Corte d’Appello respinge il ricorso del Napoli, De Laurentiis paga a caro prezzo la scelta societaria: che cos’è successo e quanto costerà la multa
E’ tornato il sereno a Napoli con l’arrivo di Antonio Conte, ma la Corte d’Appello della FIGC rappresenta la nota stonata di questo clima idilliaco e felice attorno all’ambiente azzurro.
Infatti, a causa di alcune decisioni drastiche avvenute nella passata stagione, il club ne paga le care conseguenze. Era Napoli-Juventus, match fondamentale per il campionato e per rilanciare la squadra in vista di un posto in Europa. Raspadori aveva appena segnato il gol vittoria verso lo scadere e al termine della gara l’entusiasmo era alle stelle. O quasi. Infatti, De Laurentiis nel tunnel degli spogliatoi annunciò davanti a telecamere e giornalisti che non avrebbe parlato più con DAZN, utilizzando espressioni forti. E in effetti, così è accaduto nelle due partite successive.
Tuttavia, da contratto con la Serie A, tutte le società devono garantire e impegnarsi a portare allenatore e giocatori rappresentativi dell’evento in conferenza e in zona mista. Insomma, il silenzio non è contemplato dal regolamento stipulato tra Lega e Broadcaster. De Laurentiis aveva già ricevuto la multa a maggio per non aver mandato tesserati alle interviste organizzate da DAZN in occasione delle sfide contro Torino e Barcellona, ma dopo la prima sentenza presentò ricorso alla Corte d’Appello.
In data 10 luglio, la Corte federale d’Appello composta dal presidente Mario Luigi Torsello, Diego Sabatino e Daniele Maffeis ha deciso di respingere il reclamo del Napoli e il club sarà tenuto a pagare la multa comminata dalla Lega Serie A di 230 mila euro.
L’udienza si è tenuta in videoconferenza, con l’avvocato del Napoli Mattia Grassani da una parte e gli avvocati Duccio Maria Traina e Alberto Caretti per la Lega Nazionale Professionisti Serie A dall’altra.
L’avversione di quei giorni di Aurelio De Laurentiis, che impose il silenzio dei suoi tesserati solo nei confronti di DAZN, è chiaramente legata alle vicende sulla vendita dei diritti di trasmissione di Serie A che vede l’emittente ottenere un accordo fino al 2029. Da ricordare anche l’episodio avvenuto alla vigilia di Barcellona-Napoli, quando lo stesso De Laurentiis fermò Politano che stava concedendo l’intervista ai microfoni di Sky. In quell’occasione, il patron azzurro trascinò via il giocatore, poiché a detta sua gli accordi con l’emittente satellitare erano differenti.
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