Il ct dell’Urugay, Marcelo Bielsa, furioso a poche ore prima del match: “Un covo di bugiardi”
Resta tesissimo il clima in casa Uruguay a poche ore dal match contro il Canada valido per il terzo posto della Copa America.
I ‘Charrua’ hanno perso per 0-1 contro la Colombia e alla fine della gara c’è stata una clamorosa rissa che ha visto coinvolti i calciatori uruguayani e i tifosi colombiani. Alcuni giocatori, Darwin Nunez in primis, hanno lamentato l’aggressione dei supporters colombiani nei confronti dei loro familiari, donne e bambini in particolare. E di quest’episodio ha parlato Marcelo Bielsa, ct della Celeste, alla vigilia della sfida. Una conferenza stampa in cui il tecnico argentino ha letteralmente accusato chiunque: dalla Conmebol alla stampa.
Furia Bielsa, dalla stampa alla Conmebol: tutti nel mirino
Un Marcelo Bielsa su tutte le furie quello che si è presentato in sala stampa alla vigilia di Canada-Uruguay. Il tecnico ha definito i dirigenti della Conmebol come “Un covo di bugiardi” e ha difeso i suoi giocatori dopo la rissa. “I giocatori hanno reagito come avrebbe fatto qualsiasi essere umano. Se attaccano tua madre, tua moglie, un bambino, cosa mi chiedi? Se verranno sanzionati in seguito? La sanzione dovrebbe spettare a chi ha costretto i calciatori a reagire così”.
E quando gli è stato chiesto della possibile sanzione, Bielsa ha dato letteralmente di matto: “I media non dovrebbero interrogare nessuno quando hanno prove evidenti per trarre conclusioni da soli. Il motivo che provoca una reazione fa parte dell’interpretazione che si fa della reazione che si sta valutando. Come si può chiedere questo quando l’unica logica che prevale è che c’erano madri di famiglia, con bambini in braccio, donne, sorelle attaccate dagli spettatori. La tutela dello spettacolo non c’entra niente con la squadra. Sapete di chi è la responsabilità? Quello che dovreste chiedermi è se i giocatori hanno ricevuto le scuse da chi ha la responsabilità di salvaguardare l’integrità degli spettatori. C’è una percentuale di giornalismo che non attacca certi settori perché non conviene loro economicamente. Accuso la percentuale di giornalisti che restano in silenzio, che non affrontano il potere per preservare i propri privilegi. La cosa è semplice: o si presta attenzione alle possibili sanzioni oppure si presta attenzione alla mancanza di scuse. Qui la prevenzione e la via di fuga sono fallite ed è per questo che i calciatori hanno reagito così”. Parole che hanno portato anche all’uscita dalla sala stampa del giornalista Rodrigo Romano.
E ancora: “Si agisce con paura perché si è costantemente minacciati. Tutto questo mio sfogo ha a che fare con le tante ingiustizie e le tante bugie raccontate. Hanno fatto conferenze stampa per dire che i campi erano perfetti, così come i campi di allenamento. Questo è un covo di bugiardi. Hanno minacciato Scaloni perché non parlasse più. I giocatori sono stati costretti a comportarsi così. Manca solo che ci siano delle sanzioni: è una caccia alle streghe. In un paese come gli Stati Uniti che è stato capace del Fifa Gate possibile che la colpa sia dei giocatori?”.