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Napoli, parla Gasperini: “Ci ho pensato. Zaniolo? Ecco chi me l’ha consigliato”

Napoli, Gasperini parla del mancato approdo in azzurro e rivela un retroscena sul colpo Zaniolo

Dopo una stagione straordinaria, la più importante della storia dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini ha deciso di ripartire da Bergamo. Ancora. Niente addio ai nerazzurri, nonostante il corteggiamento del Napoli, che ha poi deciso di puntare su Antonio Conte.

Napoli, Gasperini racconta il mancato approdo
Gian Piero Gasperini (LaPresse) – Calciomercato.it

“Napoli? Ci ho pensato. Ci sono stati alcuni momenti della stagione in cui ho creduto che fosse arrivata l’ora di lasciare l’Atalanta. Ma volevo lasciarla bene, senza polemiche, senza una delusione. Abbiamo vinto e alla fine hanno prevalso Bergamo, la sua gente e tutto ciò che ne consegue. Ora il Napoli ha preso Conte. Non penso che i tifosi siano dispiaciuti” ha affermato il tecnico piemontese al ‘Corriere dello Sport’. Niente addio al nerazzurro dunque, anzi, conferma e grande voglia con una Champions da disputare.

Atalanta, Gasperini svela il retroscena Zaniolo

E nel frattempo in rosa ci sarà un Nicolò Zaniolo in più. “Una scommessa? Lui ha scommesso su di noi, mi piace come profilo”.

Atalanta, retroscena Zaniolo
Nicolò Zaniolo (LaPresse) – Calciomercato.it

A suggerire il colpo Zaniolo è stato Marco Borriello: “Mi ha chiamato e mi ha detto che Zaniolo voleva venire da noi. Ne ho parlato con D’Amico, poi con Percassi, questo ragazzo mi interessava ed è arrivato. L’Atalanta non può permettersi acquisti milionari. E allora coglie le opportunità, come Scamacca e De Ketelaere“.

Infine una chiosa sulla Nazionale: “È mancata la squadra, Spalletti non è riuscito a trasmettere certi princìpi, le ragioni può conoscerle soltanto lui. L’Italia era scarica, svuotata. La delusione principale è stata questa, perché le nostre nazionali si sono sempre distinte per solidità. Noi italiani dopo una delusione butteremmo tutto a mare. Dovremmo ripartire dalla lezione subita e dai vivai. L’80 per cento dei giovani italiani gioca a calcio e se non riusciamo a farli crescere e a portarli in prima squadra è il sistema che è sbagliato”.

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