Nuovo caos stipendi: penalizzazione UFFICIALE

Il verdetto non si è fatto attendere. Inibizione all’ex amministratrice e maxi penalizzazione ufficiale al club: di seguito i motivi della presa di posizione

Nonostante manchino ancora diverse settimane prima dell’inizio dei vari campionati, non sono soltanto gli spifferi e le indiscrezioni di mercato a tenere banco. Vicende economico-finanziarie non ancora risolte e che si stanno trascinando dietro ormai da settimane rappresentano una vera e propria spada di Damocle per diversi club.

Nuovo caos stipendi: penalizzazione UFFICIALE
Brindisi (LaPresse) – Calciomercato.it

In Inghilterra, ad esempio, dove non poche compagini sono finite sotto la lente di ingrandimento per quanto concerne l’adesione al nuovo piano di sostenibilità e bilancio, ma non solo. Ritornando in Italia, ad esempio, non può essere affatto trascurata la particolare situazione che sta vivendo il Brindisi. Nel corso di una delle ultime sedute della sezione Disciplinare del Tribunale Federale Nazionale, infatti, sono arrivate due sentenze tutt’altro che banali. I procedimento deliberati dal Tribunale, infatti, hanno riguardato non solo l’accertamento dell’eventuale mancato pagamento degli emolumenti ai tesserati, ma anche il mancato pagamento di ritenute Irpef e contributi Insp e fondo di fine carriera.

UFFICIALE, sei punti di penalizzazione per il Brindisi

Con una nota apparsa sul sito ufficiale della FIGC è possibile leggere l’esito della sentenza: “Nell’ambito di due diversi procedimenti, il TFN ha inoltre sanzionato il Brindisi con complessivi 4.000 euro di ammenda e 6 punti di penalizzazione da scontare nel campionato di competenza della corrente stagione sportiva. L’amministratrice unica del club, Mariachiara Rispoli, è stata sanzionata con 8 mesi di inibizione”.

Nuovo caos stipendi: penalizzazione UFFICIALE
Penalizzazione Brindisi (LaPresse) – Calciomercato.it

A commentare l’esito della sentenza è stato il presidente del club pugliese, Giuseppe Roma, che si è espresso in questi termini: “Attendiamo le motivazioni quindi valuteremo il ricorso contro la decisione del Tribunale Federale argomentando soprattutto le prerogative della nuova società, il deposito della domanda di iscrizione e la chiusura di tutte le vertenze pendenti con i vecchi tesserati (…)”.

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