La Superlega continua a far discutere: nuovo attacco nei confronti della competizione di élite del calcio europeo
Il progetto della Superlega non si è ancora arenato: e arrivano nuovi attacchi nei confronti di chi ha portato avanti l’iniziativa, soprattutto negli anni scorsi.
Ancora un attacco alla Superlega, progetto di una competizione calcistica che avrebbe dovuto vedere la partecipazione dei più importanti club europei. Una vicenda arricchita, nelle scorse settimane, dalla sentenza del Tribunale di Madrid che arriva dopo la decisione della Corte di Giustizia della Unione Europea dello scorso dicembre.
In particolar modo, il tribunale di Madrid ha accolto parzialmente la domanda presentata dalla European Super League Company S.L. (ESLC) contro la UEFA e la FIFA, dichiarando che entrambi gli organismi hanno abusato della loro posizione dominante, così impedendo la libera concorrenza nel mercato attribuendosi la facoltà discrezionale di proibire la partecipazione a competizioni alternative e imponendo restrizioni ingiustificate e sproporzionate che violano gli articoli 101 e 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE).
Una sentenza che ha ordinato a FIFA e UEFA “di cessare le condotte anticoncorrenziali sanzionatorie”, proibendo “loro di reiterarle in futuro, oltre a condannarli a rimuovere immediatamente tutti gli effetti delle azioni anticoncorrenziali che si siano verificate prima o durante la durata di questo procedimento”.
Nelle scorse ore, il presidente della Liga Javier Tebas ha rilasciato una intervista a Sport ed è tornato a parlare della Superlega, spiegando: “Per me non rappresenta un formato di competizione, ma piuttosto un concetto che ha avuto origine nel 2002 con il G14, ed è stato promosso anche da Florentino Perez”.
Secondo Tebas “finché Pérez sarà alla guida del Real Madrid, la Superlega non sarà mai definitivamente abbandonata”. Un elemento che preoccupa molto Tebas, secondo il quale “sarebbe come lasciare il controllo di un Paese nelle mani di entità finanziarie, permettendo alle banche di governarci. So che criticare uno degli uomini più potenti del nostro Paese è complicato e richiede il coraggio di uscire dalla propria zona di comfort”.
Insomma, Florentino Perez avrebbe “stabilito che il suo modello, in cui sono i ricchi a governare, deve prevalere. Farà di tutto per realizzarlo prima di lasciare la presidenza del Real Madrid. A mio avviso, Pérez danneggia il calcio europeo, i club e gli altri sport. Ventisei paesi hanno firmato contro il modello della Superlega, ma la Spagna non è tra questi”.
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