Animi infuocati dopo l’ultima assemblea in consiglio: il presidente della Federcalcio Gravina fa arrabbiare i presidenti di Serie A e B
Non si placano le tensioni tra la Federazione e la Lega Serie A in vista della prossima stagione e soprattutto per le elezioni alla presidenza della FIGC.
Gabriele Gravina punta alla rielezione alla presidenza della Federcalcio il prossimo 4 novembre e ieri a Roma si è svolta un’importanza assemblea in federazione per discutere delle nuove normative emanate dall’emendamento Mulé. Il clima non è dei migliori (eufemismo) con le leghe di A e B che si sono ribellate al nuovo dispositivo di Gravina che punta a non implementare il regolamento sulle elezioni facendo riferimento appunto alle importanti novità contenute dal nuovo testo sul calcio emanato dal Governo. Il presidente Federale dà il via libera al ‘vecchio’ statuto, senza perciò prendere in considerazione l’emendamento Mulé.
Presidenza FIGC, leghe e presidenti sul piede di guerra contro Gravina
Situazione che ha mandato su tutte le furie i presidenti delle due leghe di Serie A e B Casini e Balata, che avevano chiesto il rinvio a Gravina.
Istanza che non è stata accolta, con le leghe che stando all’emendamento Mulé dovrebbero avere maggior peso in futuro nel Consiglio Federale. “Abbiamo chiesto che l’approvazione del regolamento venisse spostata a settembre, così da poter valutare l’iter di conversione in legge del DL Sport ma la nostra richiesta non è stata accolta“, commenta con amarezza Casini come riporta il ‘Corriere della Sera’. Gravina per calmare gli animi proporrà la discussione di nuove rappresentanze in consiglio nel tavolo di lavoro in programma domani, contentino che fa comunque storcere il naso alla controparte. La scadenza per trovare un accordo è fissata entro il 4 settembre, a due mesi dalle elezioni per la presidenza della FIGC.
Gravina non ha ancora ufficializzato la sua ricandidatura ma salvo clamorose sorprese punterà alla rielezione, mentre i presidenti delle leghe sono sul piede di guerra e discuteranno della spinosa questione già venerdì in un’assemblea a Milano. Inoltre, nell’infuocato braccio di ferro, c’è chi invoca in lega un commissariamento della FIGC se Gravina non dovesse tornare suoi propri passi e adeguarsi alle disposizioni tracciate nell’emendamento Mulé.