Momento molto particolare per il calcio italiano. La polemica non si placa intorno alla Serie A e arriva un nuovo annuncio di Giorgio Mulè
Dall’eliminazione cocente dell’Italia agli Europei ad un sistema calcio che come spesso capita fa discutere, intrecciando le vicende di campo a quelle al di fuori del terreno di gioco.
La politica del pallone nostrano finisce spesso sotto la lente di ingrandimento con un’aria di bufera che si fa sempre più intensa. A novembre inoltre ci saranno le elezioni federali, mentre a tenere banco è il chiacchierato emendamento Mulè, un testo che ha generato reazioni anche da parte della UEFA.
Una situazione delicata che ha portato anche a diverse reazioni mentre a tornare sull’argomento è stato lo stesso Giorgio Mulè che a ‘La Gazzetta dello Sport’ ha ammesso: “Andando avanti così si rischia di falsare la partita. Nonostante ci siano nuove regole si trova sempre la modalità o di aggirarle o di non applicarle. Per cui non vorrei che al vecchio adagio ‘Fatta la legge, trovato l’inganno’ si sostituisse un ‘Fatta la legge, si va avanti con l’inganno’. Questo non è accettabile, perché c’è un problema di rispetto di relativi ruoli, in primis per il Parlamento”.
In merito alla norma Mulè ha sottolineato che va applicata: “Non si può disconoscere una legge dello Stato. Questo dl modificato sarà legge entro il 30 luglio”.
Infine sulla Serie A ha evidenziato: “Non è pensabile una rappresentanza della A al 40%, ma dal 12% la si dovrà portare almeno al 23-24% che è una quota di minoranza”.