Rischio fallimento, tre scenari possibili nel futuro del club

Il club rischia il fallimento: tre scenari possibili nel suo futuro

Una situazione che ha del drammatico. Una retrocessione arrivata non sul campo, ma nelle aule.

Bordeaux a rischio fallimento
Pallone da calcio (LaPresse) – Calciomercato.it

In casa Bordeaux è in atto un vero e proprio terremoto. Il club francese è stato provvisoriamente retrocesso in National 1, la terza divisione calcistica del paese, dall’organismo di controllo finanziario del calcio transalpino, la Dncg, dopo non essere riuscito a fornire garanzie per la stagione 2024/25. Il club ha fatto ricorso contro la decisione e ora ha solo una settimana per portare a termine una cessione che gli garantirebbe la permanenza in Ligue 2.

La situazione però è rovente. Il club girondino ha solo una settimana di tempo per concretizzare la cessione e le cose sembrano farsi sempre più complesse dopo che Fenway Sports Group, proprietario anche del Liverpool, ha fatto sapere al Bordeaux di non voler proseguire nelle trattative per l’acquisizione della società.

Bordeaux a rischio fallimento: “Tre scenari futuri”

Il gruppo statunitense ha rinunciato dopo aver capito che dovevano essere versati 80 milioni di euro tra il riscatto e il deficit da colmare.

Bordaeux a rischio fallimento
I tifosi del Bordeaux (AnsaFoto) – Calciomercato.it

Nel frattempo il presidente Gerard Lopez ha parlato a ‘Sud Ouest’, illustrando la situazione e spiegando le ragioni che hanno portato alla rinuncia dell’acquirente americano. “Innanzitutto i costi di gestione del club e soprattutto dello stadio. Poi il secondo aspetto, per noi più catastrofico: la mancata decisione sui diritti tv. Il calcio francese ha appena subito un duro colpo e noi siamo in prima linea perché stavamo negoziando con persone per le quali era importante. Quindi il gruppo si è ritirato”.

Ora si prospettano tre scenari futuri: “Ci sono tre scenari sul tavolo. Il primo è trovare un partner dell’ultimo minuto. Molte persone si sono rivolte a noi, ma sfortunatamente non hanno i mezzi. La seconda opzione è la liquidazione e la scomparsa del club. Il terzo, come nel caso dello Strasburgo, è concedersi una pausa di due-tre anni per ricostruire”.

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