Giovanni Di Lorenzo è stato ad un passo dall’addio dal Napoli per diverse settimane, poi ha cambiato idea: ecco cosa l’ha convinto.
Durante la conferenza organizzata da Mario Giuffredi al Gold Tower Lifestyle Hotel sono emersi tutti i dettagli del caso Di Lorenzo.
Stando a quanto raccontato dal procuratore del capitano del Napoli, sono stati tre gli episodi che potevano portare alla rottura totale tra il club e il ragazzo. “Giovanni si è sostituto ad alcuni dirigenti per risolvere alcuni problemi non calcistici, tra squadra e società. E quando un giocatore è solo e deve affrontare dei problemi con il presidente, i risultati non arrivano, allora arrivi alla disperazione più totale e non hai forza di reagire – ha dichiarato come premessa Mario Giuffredi – – Questi problemi si sono protratti fino al termine dello scorso campionato. Nonostante fosse devastato mentalmente, mi ha sempre detto che con Conte sarebbe rimasto“.
E una delle prime cause scatenanti a portare delusione e frustrazione nei confronti di Di Lorenzo, è stata quando il giorno dopo il collasso in trasferta a Firenze, sui giornali apparse la notizia di un accordo tra il giocatore e la Juventus. A quel punto, il capitano si aspettava una smentita del Napoli, mai arrivata.
Agente Di Lorenzo, attacco a Calzona: “Sostituzione in Napoli-Lecce una sciagura”
Il secondo episodio che ha infastidito Giovanni Di Lorenzo è avvenuto al termine della stagione: “Non ricordo di un capitano di una squadra che in un’annata difficile viene sostituto alla fine e si prende i fischi da 50 mila persone – dice Giuffredi parlando di Napoli-Lecce, ultima giornata di campionato – Sono convinto che quell’episodio non sia stata strategia del presidente, ma dovuto da una sciagura di Calzona“. E anche in questo caso, Di Lorenzo si aspettava un messaggio da parte della società, ma regnava il silenzio.
“La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato quando Manna ha avuto un colloquio con Giovanni e ha espresso il parere della proprietà: il Napoli avrebbe preso in considerazione le offerte per un eventuale cessione – sottolinea l’agente del capitano azzurro – Il giorno dopo, Di Lorenzo mi ha espresso la volontà di cambiare aria. Si è sentito messo in discussione”.
A quel punto, Giuffredi attua diverse strategie comunicative con società, allenatore e lo stesso assistito. Ha mantenuto la linea dura anche quando fu annunciato Antonio Conte, che secondo Giovanni sarebbe stato l’allenatore perfetto. Con il mister ha avuto anche colloqui, dove ha espresso tutte le motivazioni che avevano portato al giocatore la richiesta di cessione. In quegli incontri, l’allenatore non si è mai perso d’animo e ha provato a far cambiare idea al ragazzo e al procuratore. Inteso che per Conte fosse centrale, l’agente di Di Lorenzo voleva capire se anche per De Laurentiis fosse imprescindibile: “Dopo una chiacchierata con il presidente ho avuto la certezza che Giovanni potesse restare a Napoli“.
La strategia di Giuffredi è proseguita con il ragazzo. Nonostante allenatore, staff dirigenziale e proprietà volessero trattenerlo, Mario Giuffredi ha “bluffato” con Di Lorenzo per testare la sua vera volontà: “Gli ho detto ‘vai via dal Napoli’ e anche dopo due-tre giorni ho continuato a parlare con lui, Giovanni però mi diceva che sarebbe voluto restare”. Dopo aver comunicato al Napoli il dietrofront del calciatore e la convinzione di indossare ancora la maglia azzurra, Manna ha telefonato Di Lorenzo per scusarsi: “Ha ammesso di aver sbagliato con il ragazzo”.
In merito alle notizie sull’aumento dell’ingaggio, l’agente passa la palla al presidente del Napoli, ma ammette che nei colloqui con De Laurentiis non c’è stata da parte sua una richiesta economica esplicita. E infine, Giuffredi ammette: “Sicuramente senza Conte mi sento di dire che Giovanni sarebbe andato via dal Napoli. E questo me l’ha detto anche De Laurentiis”.