Thiago Motta continua a lavorare sulla nuova Juventus attraverso un progetto tecnico ben diverso rispetto al recente passato. Scatta però il paragone con Allegri
Campo e mercato in questa fase si intrecciano fortemente. Un discorso che vale ancora di più per una Juventus in fase di ricostruzione rispetto alle ultime deludenti stagioni, nelle quali non sono mancate critiche per l’operato di Massimiliano Allegri e soci.
Il progetto tecnico è quindi affidato al lavoro di Thiago Motta, reduce da una storica qualificazione Champions col Bologna, e voglioso di esprimersi ai massimi livelli sulla panchina dei bianconeri. Al netto del lavoro di campo, dove l’italo-brasiliano e il suo staff sono impegnati ad inculcare metodologie di gioco e lavoro differenti, al di fuori del rettangolo verde è la società a dover dire la sua.
Il calciomercato della Juventus prosegue, e dopo la prima manciata di colpi delle scorse settimane servirà una ulteriore accelerata per potenziare il roster in ogni zona del campo. Da Koopmeiners agli esterni offensivi: c’è ancora tanto da lavorare per Giuntoli e soci per andare a completare l’organico dove serve.
Juve, Thiago Motta e l’errore di Allegri: arriva l’annuncio
Si tratta quindi di una fase di grande rinnovamento per la Juventus, che ha voltato pagina rispetto al recente passato, tanto in campo quanto nelle strategie di calciomercato.
Thiago Motta però per ora continua a lavorare in silenzio, senza particolari exploit ed al netto di ciò che sta accadendo o meno in sede di calciomercato. Proprio in merito alla gestione finora dell’allenatore italo-brasiliano si è espresso il collega Graziano Carugo Campi con un messaggio eloquente su X: “Motta è stato molto silente finora. I giornali continuano ad appioppargli dichiarazioni, preferenze, bocciature… Fossi in lui farei chiarezza: farsi andare bene tutto e prendersi la responsabilità di scelte altrui, poi ti toglie qualsiasi alibi. Fu l’errore di Allegri“.
Scatta quindi anche il paragone a distanza con Allegri, reo di aver commesso un certo tipo di errore secondo il giornalista, che Motta dovrebbe dunque provare ad evitare.